Gea: differenze tra le versioni

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Dopo che Urano venne castrato, Gaia ebbe anche un figlio, [[Tifone (mitologia)|Tifone]] dal Tartaro, mentre con Ponto generò le divinità marine [[Nereo (mitologia)|Nereo]], [[Taumante]], [[Forco|Forcide]], [[Ceto (mitologia)|Ceto]] ed [[Euribia]].
 
Crono, però, assunse ben presto il medesimo comportamento del padre Urano e, nel timore di venire spodestato dai figli, divorò man mano che nascevano i figli partoriti dalla moglie Rea. Rea, disperata per i continui abomini compiuti dal marito, si rivolse proprio a Gea nel tentativo di salvare l'ultimo nascituro, [[Zeus]]. Gea allora consigliò alla figlia di fare ingoiare a Crono, con l'inganno, una pietra avvolta in fasce e di nascondere il piccolo Zeus presso il monte [[Ida]], in modo tale che, una volta cresciuto, il Cronide, avesse potuto spodestare il padre a sua volta. Divenuto adulto, Zeus liberò con un farmaco dal ventre di Crono i suoi fratelli e, al loro fianco, ingaggiò con il padre una terribile battaglia che durò 10 anni, la [[Titanomachia]]. Gea, per favorire il Cronide ed ottenere la sua vendetta, consigliò a Zeus di liberare gli Ecatonchiri ed i Ciclopi, ancora imprigionati nelle sue tetre viscere, per dare una svolta decisiva al combattimento. Vinta la battaglia ed assunto il potere, Zeus punì i Titani sconfitti, gettandoli tutti nel TartatoTartaro; atto che fece adirare Gea, la quale, furibonda per il trattamento serbato ai suoi figli, aizzò i terribili e poderosi Giganti a punire il Cronide e gli altri Olimpici, dando inizio alla guerra conosciuta come [[Gigantomachia]]. Grazie all'intervento di [[Ercole|Eracle]] nello scontro, però, gli Olimpici si assicurarono la vittoria e Gea, ancora risentita, chiamò in difesa il figlio [[Tifone (mitologia)|Tifone]], generato in unione con il [[Tartaro]]. Anch'egli, però, dopo uno strenuo combattimento fu sconfitto e relegato in una montagna. Da quel momento in poi le terre furono condivise da tutti i fratelli di Zeus e dagli altri Olimpici.
 
===Altri miti riguardanti Gea===