Lequile: differenze tra le versioni
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La '''Chiesa di San Nicola o del Redentore''' a croce greca che presenta un’ammirevole facciata seicentesca, su cui si ergono un grande arco ed une cupola ottagonale rivestita di piastrelle maiolicate policrome. All'interno, l'altare maggiore, dedicato al Crocifìsso, è sormontato da un affresco risalente al 1692.
Riveste notevole interesse storico-artistico, in quanto importante testimonianza di architettura sacra del XVIII sec. Fu costruita sull'area di una precedente Chiesa (con l'aggiunta nei 1834 della navata trasversale e dell'abside), su disegni del 1723 di Mauro Manieri; fu terminata nel 1746 come afferma una larga iscrizione sulla facciata.
[[Immagine:Lequile_chiesa_madre.jpg ]] La '''Chiesa Matrice''' e l'adiacente '''Largo Castello''': la Chiesa è sormontata da un'ampia cupola ed è fiancheggiata da un campanile a cinque piani, completato dall'architetto Russo di S. Cesario nel 1896, decorato con bifore, sormontato da un cupolino a forma piramidale. L'interno, a croce latina, presenta sei cappelle, il cupolone dell'altare maggiore e due altari nel transetto.
Il fastoso e frequentato '''Santuario di Santa Maria della Consolazione'''.
[[Immagine:lequile_san_vito.jpg ]] La '''Chiesa barocca di San Vito''', dedicata al santo martire nonchè patrono della città, costruita tra il 1661 ed il 1670 su porgetto di Salvatore Miccoli. Si ricorda di essa l'imponente cupola a ceramiche finemente colorate e le nove grandi tele, che rappresentano storie di Santi.
La '''Chiesa di Santa Maria della Consolazione''' (detta anche di ''S. Susanna''), edificata nel XVII secolo in stile barocco, anche se non sfarzoso, è caratterizzata da un portale con decorazioni a più fasce lisce, recante al centro la statua della Vergine su un capitello ionico.
Nella '''frazione di Dragoni''', oramai interamente inglobata nel nucleo dello stesso Comune di Lequile, spiccano la '''Chiesa Parrocchiale di S. Basilio Magno''', costruita nei primi del seicento in sostituzione della precedente ''Chiesa di Santa Maria della Stella''. La Chiesa rappresenta un esempio di architettonica rurale.
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La stessa balconata è sostenuta da numerosi mensolini antropomorfi e con decorazioni vegetali.
La '''colonna''' situata nella piazza principale, sormontata da una statua di San Vito, scolpita in pietra leccese nel 1694 dal sindaco dell’epoca Oronzo Rossi, sul modello del Barocco Napoletano. Essa ha pianta piramidale e termina con la statua del Santo Protettore di Lequile.
[[Immagine:lequile_menhir_aja_della_corte.jpg |testo della didascalia]] Nel Comune è inoltre presente un '''menhir''' detto "''Aia della corte''" , a dimostrazione che la zona fu abitata sin da epoche remote dall'uomo. Scoperto nel 1922, esso è un parallelepipedo dalle dimensioni 2,80x42x35cm. Presenta dei solchi. Non è chiaro l'uso e la destinazione di questi monumenti, che, sin dai tempi antichi, nel Salento, hanno avuto funzioni rituali. Recenti studi hanno dimostrato come queste "Pietre Fitte", sia per la forma, la posizione e l'orientamento, potrebbero essere cippi per delimitare le centuriazionì romane.
Tra le personalità di spicco locali i geniali architetti Fra Silvestro da Lequile e Salvatore Miccoli, entrambi attivi nel XVII secolo.
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