Cantautore: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Bieco blu (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Bieco blu (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 33:
 
Negli [[anni 1970|anni '70]], in concomitanza coi movimenti politici e culturali del periodo, il cantautore inizia ad usare la canzone anche a scopo politico e sociale; musicalmente le influenze si spostano dalla musica francese a quella d'[[USA|oltreoceano]] (i principali modelli sono [[Bob Dylan]], [[Paul Simon]] e [[Leonard Cohen]]). Tra i più importanti esponenti di questo periodo, oltre ai già citati Dalla, De André e Guccini, ci sono un [[Francesco De Gregori]], [[Claudio Lolli]], [[Edoardo De Angelis]], [[Giorgio Lo Cascio]], [[Ernesto Bassignano]], [[Ivano Fossati]] (che inizia con il gruppo ''[[Rock progressivo|progressive]]'' ''[[Delirium|I Delirium]]''), [[Rino Gaetano]], [[Edoardo Bennato]], [[Angelo Branduardi]], [[Pino Daniele]], [[Pierangelo Bertoli]], [[Alberto Camerini]], [[Eugenio Finardi]], [[Claudio Rocchi]], [[Massimo Bubola]], [[Renzo Zenobi]], [[Enzo Maolucci]], [[Franco Battiato]], [[Roberto Vecchioni]], e [[Antonello Venditti]]. In un ambito più commerciale si muovono [[Claudio Baglioni]], [[Riccardo Cocciante]] e [[Renato Zero]]. Mentre un caso a parte è quello di [[Lucio Battisti]], il quale pur spesso ricordato come cantautore, fu soprattutto musicista e cantante, autore quindi delle musiche delle canzoni da lui cantate, che - dopo essere state scritte - venivano completate dai testi scritti da [[Mogol]].
[[File:Foto006.jpg|350px|left|thumb|Un'immagine di [[Paolo Conte]] al [[Club Tenco]] con [[Francesco Guccini]] negli [[Anni 1970|anni settanta]]]]
 
{{F|musica|luglio 2009}}
Anomalo anche il caso di [[Paolo Conte]], la cui produzione coincide a livello temporale con quella degli artisti citati, ma i cui riferimenti musicali sono il [[jazz]] e le grandi orchestre [[swing]] degli [[Anni 1930|anni '30]] e [[Anni 1940|'40]], e spesso i suoi testi descrivono situazioni dell'epoca (''Topolino amaranto'', ''Bartali'', ''Diavolo rosso'') o semplicemente si identificano in una poetica molto intensa e universale (''I giardini pensili hanno fatto il loro tempo'', ''Per quel che vale'', ''Chi siamo noi?'', per esempio) senza ricorrere ai soliti e frusti legami con l'attualità o la realtà sociale e politica. Basterebbe questo per fare di Conte già da ora un vero classico. Conte poi, oltre a cantare le sue musiche e i suoi testi, prende generalmente parte all'esecuzione come pianista.