Wikipedia:Cestino/Milan/1: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 132:
Al termine della stagione [[Serie A 1985-1986|1985-1986]] la situazione precipitò nuovamente: a seguito di alcune ispezioni della [[Guardia di Finanza]] la società risultò fortemente indebitata e a rischio fallimento. Fu l'imprenditore milanese [[Silvio Berlusconi]] a rilevare la squadra dal presidente [[Giuseppe Farina (imprenditore)|Farina]] il [[20 febbraio]] [[1986]] e a ripianianare il deficit economico.<ref>{{cita web |cognome=Rossi |nome=Franco |wkautore=Franco Rossi (giornalista) |http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/02/13/silvio-berlusconi-presidente-del-milan.html |titolo=Silvio Berlusconi presidente del Milan |editore=[[la Repubblica]] |data=13-02-1986 |accesso=27-09-2008}}</ref> Le ambizioni di successo del nuovo presidente furono confermate da una campagna acquisti finalmente all'altezza del blasone rossonero: arrivarono [[Roberto Donadoni|Donadoni]], [[Daniele Massaro|Massaro]], [[Giovanni Galli|Galli]] e [[Giuseppe Galderisi|Galderisi]]. Dopo una prima stagione di transizione che vide l'esonero di [[Nils Liedholm]] e il quinto posto finale, nel [[1987]] il Milan scelse di puntare sul giovane tecnico [[Arrigo Sacchi]]. Ai campioni già presenti in rosa si aggiunsero i due fuoriclasse olandesi [[Marco van Basten]] e [[Ruud Gullit]] ([[Pallone d'oro 1987]]). Sacchi, dopo un inizio difficile, guidò la squadra ad una esaltante rimonta sul [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] sino alla vittoria finale. Il successo in campionato fu il preludio ad un triennio d'oro in cui i rossoneri si aggiudicarono due [[UEFA Champions League|Coppe dei Campioni]] ([[Coppa dei Campioni 1988-1989|1989]], [[Coppa dei Campioni 1989-1990|1990]]), due [[Supercoppa UEFA|Supercoppe europee]] ([[1990]], [[1991]]), due [[Coppa Intercontinentale|Coppe Intercontinentali]] ([[1990]], [[1991]]) e una [[Supercoppa italiana di calcio|Supercoppa italiana]] ([[1989]]).<ref>{{cita web |url=http://www.acmilan.com/InfoPage.aspx?id=16990 |titolo=La storia: 1985/2007 |editore=acmilan.com |accesso=27-09-2008}}</ref> Il Milan di Sacchi, ispirato al [[calcio totale]], rivoluzionò la pratica e la mentalità calcistica.
 
=== DagliGli anni novanta a oggie duemila===
[[File:CapelloMadrid.JPG|thumb|left|150px|[[Fabio Capello]] vinse quattro scudetti in cinque anni sulla panchina rossonera.]]
La serie di successi in Europa si interruppe il [[20 marzo]] [[1991]], nella partita di ritorno dei quarti di finale di Coppa dei Campioni, giocata contro l'[[Olympique de Marseille|Olympique Marsiglia]]. Il Milan, in svantaggio per 1-0, uscì dal campo dopo lo spegnimento di uno dei riflettori dello stadio su richiesta di [[Adriano Galliani]] che riteneva impossibile continuare a giocare per via della scarsa visibilità. La funzionalità del riflettore venne ripristinata ma il Milan non tornò in campo, venendo penalizzata con una sconfitta a tavolino e con la squalifica per un anno dalle coppe europee per comportamento antisportivo.<ref>{{cita web |url=http://www.gazzetta.it/speciali/champions_league/2008/archivio_storico/1991.shtml |titolo=1991 - Stella Rossa Belgrado |editore=[[La Gazzetta dello Sport]] |accesso=27-09-2008}}</ref> Si chiuse così il ciclo di Sacchi che a fine stagione lasciò la panchina a [[Fabio Capello]] per diventare [[commissario tecnico]] della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]].