Sansepolcro: differenze tra le versioni
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L'isolamento che da secoli caratterizzava la città continua a rallentarne lo sviluppo industruale, che procede più lentamente che altrove. Solamente nel 1886 la costruzione della ferrovia Arezzo-Sansepolcro-Città di Castello-Gubbio-Fossato di Vico segna il primo passo verso il superamento dello storico isolamento, che era cominciato nel XVI secolo con l'accentuazione delle dogane tra Granducato di Toscana e Stato della Chiesa e l'accentramento del governo del granducato a Firenze. Nella seconda metà del XIX secolo il comune è rappresentato in parlamento dal senatore [[Giambattista Collacchioni]] (1814-1895), membro del Senato del Regno dal 1868 (X legislatura), quando viene nominato dal re Vittorio Emanuele II.
Nel 1927 un tentativo di riorganizzazione amministrativa dell'Alta Valle del Tevere andò fallito perché anziché unire il territorio in una sola provincia si tentò di trasferire tre comuni dalla Toscana alla Provincia di Perugia, facendo perdere a Sansepolcro il rango di capoluogo mandamentale e riducendo fortemente il peso politico ed economico della parte di territorio che rimaneva in Toscana. Per questi motivi, il comune di Sansepolcro rimase in Toscana e quello di Monterchi vi fu ricompreso nel 1938; solamente il comune di Monte Santa Maria Tiberina è rimasto in Provincia di Perugia.
Durante la seconda guerra mondiale, nell'estate del 1944, il territorio comunale, attraversato dalla [[Linea Gotica]], è coinvolto nel passaggio del fronte bellico. Nel corso degli eventi di guerra è distrutta dai Tedeschi la Torre di Berta, isolata al centro dell'omonima piazza, simbolo della città<ref>«La notte tra il 30 e il 31 luglio 1944 Sansepolcro ebbe le sue ultime devastazioni vandaliche. Se uno storico un giorno si accingerà a scrivere la storia di questa nostra città, difficilmente potrà trovare una qualsiasi ragione per giustificare l'operato dei tedeschi addetti alla devastazione. Non ragioni militari né tattiche né tantomeno strategiche» ({{cita libro | cognome=Ugolini | nome=Giovanni |titolo=È passata la rovina a Sansepolcro. Cronaca cittadina dall'8 settembre 1943 al 3 settembre 1944 | |editore=Grafiche Borgo | città=Sansepolcro | anno=2001 | pagine=p. 43 | edizione=riproduzione anastatica a cura del [[Museo della Resistenza di Sansepolcro|Museo e biblioteca della Resistenza di Sansepolcro]] della edizione del 1945}})</ref>.
===Nell'Italia repubblicana===
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==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*{{cita libro | cognome=Ugolini | nome=Giovanni |titolo=È passata la rovina a Sansepolcro. Cronaca cittadina dall'8 settembre 1943 al 3 settembre 1944 | |editore=Grafiche Borgo | città=Sansepolcro | anno=2001 | edizione=riproduzione anastatica a cura del [[Museo della Resistenza di Sansepolcro|Museo e biblioteca della Resistenza di Sansepolcro]] della edizione del 1945}}
== Collegamenti esterni ==
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