Discussioni utente:Bramfab/arc20/arc10: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 142:
:Ho letto la pagina, voi ci scherzate, però la verità è che se non ci fosse stato il fascismo di mezzo noi italiani saremmo molto più normali ... cioè molto meno complessati e molto più simili ai nostri confratelli di altre nazionalità e di altre lingue, che di traduzioni e di traduzionismi non si vergognano, ancor oggi spingendosi spesso non dico all'estremo di Luigi Fortebraccio, ma quasi. Personalmente io aborro il fascismo, sono italiano, ho la consapevolezza di esserlo e mi fa molto piacere e sto cercando di avere sempre più consapevolezza e conoscenza del passato, del presente e - quindi - del futuro del mio popolo e della mia lingua (a volte i due termini possono essere usati come sinonimi). [[Utente:SpeDIt|<span style="color:#32cd32;font-size:medium;font-family: Script MT Bold;">Spe</span>]][[Discussioni_utente:SpeDIt|<span style="color:#1e90ff;font-size:medium;font-family: Script MT Bold;">DIt</span>]] 14:58, 2 set 2009 (CEST)
 
aroCaro Blackat, la problematica dei termini (tra cui i nomi delle persone) da usare tradotti, oppure "in lingua" oppure "traslitterati" e' molto complessa, toccando molti punti, che commento brevemente. (specifico che voglio affrontare il discorso in generale, ed ogni eventuale riferimento indiretto collegabile a specifici edit o o utenti e' puramente involontario)
# Discriminazione ingiustificata fra lingue: perché il russo dovrebbe tenere il russo, e viceversa il latino e' tradotto in italiano? Tu scrivi: ''alla luce della moderna tendenza che vuole che i nomi dei contemporanei non vengano tradotti'', ma chi ha stabilito che esiste questa tendenza? e come viene motivata? In parte mi sembra una tendenza basata sulla mera sciatteria unita ad ignoranza e svogliatezza di trovare (e confrontarsi) con le fonti in lingua, (ed in ogni caso Tolstoj e Tommaso Moro sicuramente non sono contemporanei) a cui si unisce l'umana vanità di farsi notare o ddistinguere per qualche ricercato vezzo.
# Si fornisce una informazione addizionale tenendo sempre il nome in lingua? Sopratutto quando abbiamo parole traducibili univocamente da una lingua in italiano, e magari entrambi le parole straniera e italiana condividono pure la medesima origine latina/greca! Non credo di dover cercare la voce del filosofo per apprendere che Tommaso in inglese si scrive Thomas, oppure che Leone in russo si scrive Lev e che mi sia necessario che l'enciclopedia mi suggerisca che nel suo paese lo scrittore venisse chiamato Lev e non Leone. Viceversa se sosteniamo che il valore consiste nel fornire il nome con cui la persona viene/veniva chiamata/scritta nel suo paese, allora per lo stesso motivo suggerisco di scrivere "Michelagnolo Buonarroti", il nome tramandatoci dal Vasari, sicuramente fonte degna di fede. In definitiva quale sarebbe il valore di scrivere sempre in lingua originale: quello di seguire una moda, ovvero un tendenza?
Ritorna alla pagina utente di "Bramfab/arc20/arc10".