Cile di Pinochet: differenze tra le versioni
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Dopo il [[golpe cileno del 1973|golpe del 1973]] in [[Cile]], [[Augusto Pinochet]], capo della risultante [[giunta militare]], iniziò immediatamente dei radicali cambiamenti sociali. Il nuovo [[regime]] si avviò a schiacciare le istituzioni rappresentative che avevano permesso al Cile (nelle [[elezioni presidenziali cilene del 1970|elezioni presidenziali del 1970]]) di diventare la prima nazione al mondo con un capo di stato [[marxismo|marxista]] democraticamente eletto
== Soppressione della sinistra ==
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== Economia ==
L'economia cilena era ancora traballante nei mesi successivi al colpo di stato. Poiché la giunta militare non era particolarmente abile nel rimediare alle persistenti difficoltà economiche, Pinochet nominò un gruppo di economisti che erano stati educati negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] all'[[Università di Chicago]]. Dato il supporto finanziario ed economico da parte di Pinochet, degli USA e delle istituzioni finanziarie internazionali, ''Los Chicago Boys'' avvocarono delle politiche [[neoliberismo|neoliberiste]] basate sul [[laissez-faire]], sul [[libero mercato]] e sul conservatorismo fiscale, in netto contrasto con l'intensivo programma di [[nazionalizzazione]] ed economia pianificata centralmente, portato avanti da Allende.
La spesa pubblica venne tagliata. Le riduzioni cumulative ai fondi per la salute ammontarono al 60% tra il 1973 e il 1988. I tagli causarono indirettamente una crescita significativa di molte malattie e problemi di salute mentale prevenibili. Questi comprendono aumenti dei casi di [[tifo]] (121%), [[epatite]] virale, ed un aumento nella frequenza e gravità di disturbi mentali tra i disoccupati.
Il precedente calo degli aiuti esteri avutosi durante gli anni di Allende venne immediatamente invertito dopo l'ascesa di Pinochet; Il Cile ricevette 322,8 milioni di dollari statunitensi in prestiti e crediti nell'anno successivo al golpe [Petras & Morley, 1974]. Ci fu una considerevole condanna internazionale delle violazioni dei diritti umani da parte del regime militare, questione su cui anche gli USA espressero preoccupazione. Ma gli USA furono notevolmente più amichevoli con Pinochet di quanto non lo fossero stati con Allende, e continuarono a dare al Cile un sostanzioso supporto economico negli anni dal 1973 al 1979, mentre al tempo stesso esprimevano la loro opposizione alle repressioni della giunta in sedi internazionali come le [[Nazioni Unite]]. Gli USA andarono oltre la condanna verbale nel [[1976]], quando posero un [[embargo]] sulla vendita di armi al Cile, che rimase in vigore fino al ripristino della democrazia nel 1989. Presumibilmente, date le preoccupazioni internazionali circa la repressione interna cilena e la precedente ostilità statunitense e le azioni contro il governo Allende, gli USA non volevano essere visti come complici delle attività di "sicurezza" della giunta. Alcuni importanti alleati degli Stati Uniti, come [[Regno Unito]], [[Francia]] e [[Germania Ovest]], non bloccarono la vendita di armi, approfittando della mancanza della competizione USA.
Sotto Pinochet, gli stanziamenti per l'esercito e la difesa interna crebbero del 120% dal 1974 al 1979. A causa della riduzione nella spesa pubblica, decine di migliaia di dipendenti pubblici vennero espulsi da impieghi in altri settori dello stato.
Le politiche economiche sposate dai "Chicago Boys" e implementate dalla giunta causarono inizialmente gravi danni ai settori più poveri della società cilena. Tra il 1970 e il 1989 ci furono ampi tagli nei redditi e nei servizi sociali. Gli stipendi decrebbero dell'8%, I risparmi delle famiglie erano il 28% di quello che erano stati nel 1970 e i budget per
Le politiche di Pinochet portarono ad una sostanziale crescita del [[Prodotto Interno Lordo]], in contrasto con la crescita negativa vista nell'ultimo anno dell'amministrazione Allende. Il 20% più ricco dei percettori di reddito in conclusione fu quello che guadagnò di più da tale crescita, ricevendo l'85% dell'incremento [Schatan, 1990]. Anche il debito estero crebbe sostanzialmente sotto Pinochet, salendo del 300% tra il 1974 e il 1988.
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Le politiche di Pinochet vennero lodate internazionalmente per essere riuscite a trasformare l'economia cilena e aver portato ad un "miracolo economico". Il primo ministro britannico [[Margaret Thatcher]] accreditò Pinochet per una prosperosa economia della libera impresa, e ridimensionò il mancato rispetto dei diritti umani da parte della giunta, condannando una "sinistra internazionale organizzata che è in cerca di vendetta".
A seguito del ripristino della democrazia cilena e durante le amministrazioni
La "variazione cilena" viene ancora vista da molti come un potenziale modello per nazioni che non riescono ad ottenere una crescita economica significativa. L'ultima di queste è la [[Russia]], per la quale David Christian avvertì nel 1991 che "un governo dittatoriale che presiede sulla transizione al [[capitalismo]] sembra uno degli scenari più plausibili, anche se questo significa un alto prezzo in termini di violazioni dei diritti umani"
==Note==
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== Bibliografia ==
* David Christian (1991). "Perestroika and World History", Pubblicato in ''Australian Slavonic and East European studies'' Macquarie University (Sydney, Australia).
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