Roderico: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
m disambiguo link
Riga 43:
Fu dapprima duca della [[Betica]] (''Hispana Baltica''), provincia meridionale del Regno Visigoto. Nel [[709]] contese il trono al re [[Witiza]], scatenando una guerra civile e, dopo la morte del re, nella primavera del [[710]], fu scelto dal consiglio dei nobili per opporsi al figlio del re, l'erede al trono [[Agila II]], che non voleva rinunciare al trono; l'esercito di Roderigo sconfisse Agila, che, coi fratelli Omundo e Artavasde e lo zio, il vescovo Oppas, abbandonò [[Toledo]] ed il trono al duca di Betica e si rifugiò in Nord-[[Africa]].<br> Questa regione, da poco occupata e convertita all’[[Islam]] era governata dal [[wali]] [[Musa ibn Nusayr]].<br>Agila II si recò dapprima dal governatore cristiano di Ceuta, Giuliano, che nelle cronache [[Arabi|arabe]] viene indicato con il nome di ''Ilyan'' o ''Youlyân'', il quale nutriva sentimenti di vendetta nei confronti dell’usurpatore, in quanto accusato di aver violentato la sua bellissima figlia Florinda.<br>Attraverso Giuliano Agila ottenne l'appoggio di Musa che delegò un suo ''[[mawla]]'' (liberto), il [[Wali (governatore)|wali]] [[Berberi|berbero]] di [[Tangeri]], [[Tariq ibn Ziyad]], di organizzare un piccolo esercito al suo comando e preparare l'invasione del regno dei [[Visigoti]].
L’esercito arabo-berbero attraversò lo stretto nella primavera del [[711]], ed il [[30 aprile]] [[711]], mentre Rodrigo si trovava impegnato a domare una rivolta dei [[Baschi (popolo)|Baschi]], sobillati da Agila II, a [[Pamplona]], nel nord della [[Spagna]], le forze di Tāriq (circa 12000 uomini, di cui 7000 berberi) sbarcarono e occuparono la rocca di [[Gibilterra]] (il nome ''Gibilterra'' deriva dall'espressione [[lingua araba|araba]] ''Jabal al-Ṭāriq'', che significa ''montagna di Ṭāriq'') e la città di [[Algesiras]].<br>Tariq si diresse verso Cordova, ma fu bloccato dalle truppe visigote comandate da Bencio, cugino del re, che pur sconfitto, continuò la resistenza, permettendo a Roderigo, informato dello sbarco con ben 10 giorni di ritardo, che, con un mese di marcia forzata riuscì a portare le sue truppe a sud, nella valle del rio Salado, dove sulle rive del lago Janda, vicino alla città di [[Medina-Sidonia]], avvenne la battaglia decisiva.
 
I due eserciti si scontrarono il [[19 luglio]] [[711]] nella valle del Rio Salado, presso [[Cadice]], nella [[battaglia del Guadalete]] che si protrasse per ben otto giorni, dal 19 al 26 dello stesso mese: alla fine, l'esercito di Rodrigo fu sconfitto. L’esito della battaglia fu fatale al re e al regno dei Visigoti: secondo le cronache arabe vennero passati tutti a fil di spada e gettati nel fiume. La vittoria musulmana fu favorita anche dal supporto di molti degli avversari di Rodrigo, come il già citato Agila, e il vescovo Oppas, fratello del defunto Witiza. Questa battaglia mise fine al regno dei [[Visigoti]] e aprì, in modo incredibilmente facile e inatteso, le porte all’occupazione araba della Penisola Iberica.