Grottaferrata: differenze tra le versioni
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===L'età antica===
Il [[Vulcano Laziale]] fu attivo tra i 600.000 ed i 20.000 anni fa:<ref name="Castelli Romani pp. 3-8"/> tuttavia, l'uomo era già arrivato nel [[Lazio]] almeno 50.000 anni fa, come testimoniano i resti di scheletri appartenenti all'[[uomo di Neanderthal]] rinvenuti nel [[1939]] presso la [[Grotta Guattari]] al [[Circeo]].<ref>Tamara Gizzi, ''Breve inquadramento del palelitico e del mesolitico, con particolare riferimento all'area laziale'', in ''Il Lazio antico - Atti del corso di archeologia tenutosi presso il museo civico di Albano Laziale nel 1982-1983'', p. 19.</ref> Nel territorio dei [[Colli Albani]], la civilità si andrà sviluppando a partire dal [[I millennio a.C.]]; in particolare, la prima presenza umana nel territorio di Grottaferrata è riferibile alle [[necropoli]] di Boschetto, Villa Cavalletti e Villa Giusti, risalenti al periodo laziale I e II A ([[1000 a.C.]] - [[830 a.C.]]):<ref name="nota1339">Pino Chiarucci, ''La civiltà laziale e gli insediamenti albani in particolare'', in ''Il Lazio antico - Atti del corso di archeologia tenutosi presso il museo civico di Albano Laziale nel 1982-1983'', p. 35.</ref> la necropoli di Villa Cavalletti è anche una delle più vaste dell'epoca, con una cinquantina di tombe.<ref name=nota1339/> Nella necropoli di
In età romana il territorio criptense non venne toccato da insediamenti importanti, tranne alcune ville suburbane di ricchi cittadini romani come [[Marco Tullio Cicerone]]<ref name="nota80">{{Cita|Devoti 1999|p. 76}}.</ref> (probabilmente presso l'attuale [[Abbazia di San Nilo|abbazia di Santa Maria di Grottaferrata]]<ref name="nota1332">{{Cita|Moroni|vol. XXXIII pp. 44-45}}.</ref>) e la famiglia degli ''Scriboni-Libones'' a [[Castel de' Paolis]], ai confini con [[Marino]].<ref>{{Cita|Tomassetti|vol. IV p. 175}}.</ref> <br> Il sito di Grottaferrata inoltre, per la sua vicinanza con l'importante città di ''[[Tusculum]]'' e per la presenza della [[via Latina]], venne probabilmente evangelizzato da [[Paolo di Tarso|san Paolo di Tarso]] e da [[Pietro apostolo|san Pietro apostolo]],<ref>{{Cita|Del Nero 2002|pp. 5-7}}.</ref> che secondo una tradizione avvalorata da più fonti diffusero il [[cristianesimo]] nell'area dei [[Colli Albani]]. Il cristianesimo del resto nel III secolo era già ben organizzato nell'area tuscolana, a giudicare dall'esistenza delle [[Catacomba|catacombe]] [[Catacombe di Ad Decimum|di ''Ad Decimum'']] rinvenute al X miglio della [[via Latina]], presso l'attuale [[Borghetto di Grottaferrata]]:<ref>{{Cita|Del Nero 2002|p. 11}}.</ref> ed un altro sepolcreto cristiano doveva sorgere attorno al XII miglio della via Latina, presso l'attuale Bivio.<ref name="nota1401">{{Cita|Del Nero 2002|p. 15}}.</ref> Nel [[370]] Giovanni di Cappadocia, allievo di [[Basilio Magno|san Basilio Magno]], fondò un [[Monaci basiliani|monastero basiliano]] al XV miglio della [[via Latina]], presso l'antica ''Roboraria'' e l'attuale [[Molara (Grottaferrata)|Molara]]:<ref name=nota1401/> la presenza di religiosi orientali nel [[Lazio]] e nel [[Mezzogiorno d'Italia]] era all'epoca molto forte, basti pensare che nell'[[XI secolo]] si calcolavano circa 540 monasteri basiliani nelle sole regioni peninsulari meridionali più il [[Lazio meridionale]] e la [[Sicilia]].<ref name=nota1332/>
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