Apollo: differenze tra le versioni
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===Origini del culto===
Le origini del culto apollineo si perdono, come si sa, nella notte dei tempi. È comunque opinione comune e consolidata tra gli studiosi che il culto del dio sia relativamente recente e che, precedentemente ad Apollo, il santuario di Pito avesse una sua antichissima religione ctonia, legata al culto della [[Grande Madre|Dea Madre]]. Lo stesso racconto mitico di Eschilo su Apollo che riceve il santuario da Gea, Febe e Temi (Eumenidi,vv.1-19) e quindi uccide il 'serpente' Pitone, tenderebbe a confermarlo. Una recentissima teoria però, basata sulla 'decifrazione' degli enigmatici e tanto discussi documenti greci di Glozel (Vichy, Francia), tende ad ampliare il quadro mitico -storico interessante l'oracolo e collega la nuova, non identificata divinità, alla vicenda cadmea di Europa e a quella dell'alfabeto portato dallo stesso Cadmo in Beozia in periodo premiceneo. Divinità semitica che di quell'alfabeto, di provenienza 'siro-palestinese', era l'assoluta detentrice. Il santuario ctonio di Pito era stato dunque occupato, in qualche modo, da una divinità non greca (yh: da cui il noto successivo grido di IE, per Apollo 'IEIOS') la quale però, a sua volta, venne grecizzata, secondo quanto fa intendere il noto racconto erodoteo (Historiae,I,61-62) sulla cacciata dei Cadmei, ovvero dei semiti, da parte degli Argivi. Tuttavia la divinità inglobata nella sfera della cultura greca manteneva alcuni dei caratteri orientali della divinità, come ad es. l'ineffabilità, la figura androgina, l'aspetto di dio 'cacciatore e inseguitore' del 'lupo'( da cui Apollo ''Liceo''), le qualità di dio ambiguo o 'obliquo' (''Lossia'') ma, per chi sapeva capirlo rettamente, 'salvatore' e 'liberatore'. Con la calata dei Dori (XII -XI sec.a.C.), una volta annientati i Micenei, il santuario, verisimilmente, subì l'umiliazione e la distruzione dei vincitori e solo verso il IX - VIII secolo a.C. fu riaperto e si risollevò, ma con un ''Lossia'' del tutto trasformato e in linea con la nuova religione. Il potentissimo dio androgino di origine semitica entrava così a far parte della 'sacra famiglia' olimpica, sdoppiandosi in '''Apollo''' ed '''Artemide''' e diventando figlio di Zeus e di [[Latona|Leto]]. Sempre secondo questa teoria, supportata da solide basi documentarie, la famosa '''E apud Delphos''' (la lettera alfabetica '''epsilon''' posta tra le colonne nell'ingresso del santuario apollineo) di cui ci parla lo storico Plutarco, la '
==Attributi ed epiteti==
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