Nicolas Lebègue: differenze tra le versioni
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Nicolas Lebègue scrisse negli otto [[modo (musica)|modi]] liturgici, come facevano i maestri del [[Rinascimento]] della scuola di Titelouze, ma le sue composizioni hanno una struttura fortemente tendente alla moderna tonalità. Fece largo uso delle comuni partizioni tipiche della scuola francese (Plein jeu, tierce en taille, echo, dessus de cromhorne, ecc.) che si ritrovano anche nelle opere degli altri autori, ma rappresenta un importante mediatore tra organisti rinascimentali e [[Johann Sebastian Bach]], che si dice avesse copiato a mano il ''Livre d’Orgue'' di de Grigny.
Lebègue è stato il primo compositore francese ad usare il termine ''[[suite (musica)|suite]]'' sia per il clavicembalo che l’organo. Contribuí anche alla definizione del [[preludio senza misura]], una forma musicale priva di riferimenti di tempo, i cui valori delle note sono a giudizio dell’esecutore. Lèbegue introdusse l’uso di differenti valori delle note in questi brani, riproponendosi di spiegarne il significato. I primi esempio di ciò apparvero ne [[Les Pièces de clavessin]] (1677) di Lebègue.
Le sue opere a noi rimaste sono:
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