Sumeri: differenze tra le versioni

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A partire dal periodo protodinastico (ca. [[2900 a.C.]]) i Sumeri erano divisi in varie [[città-stato]] indipendenti, che esercitavano il loro potere su un territorio di circa 30 km di diametro <ref>[[Mario Liverani]] - ''Storia Universale - Le civiltà mesopotamiche'', pag. 131</ref> e i cui confini erano solitamente definiti da canali. I due edifici più importanti di ogni città erano il [[tempio]], solitamente dedicato ad uno specifico dio, e un "palazzo", sede del potere "statale".
 
La centralità del tempio è evidente fin dagli esordi della civiltà sumerica (fase di [[Uruk]]; ca. [[3500 a.C.]]), essendo inizialmente sia centro religioso che economico ed organizzativo.<ref>[[Mario Liverani]] - ''Storia Universale - Le civiltà mesopotamiche'', pag. 124</ref> In particolare nel tempio, oltre alle cerimonie religiose, venivano raccolte ed amministrare le eccedenze alimentari grazie alla presenza di magazzini, archivi ed ambienti di lavoro. A partire dal periodo proto-dinastico, il tempio, però, inizia a perdere il suo ruolo centrale per quanto concerne il potere decisionale ed organizzativo a scapito del palazzo, nonostante continui a mantenere le sue funzioni religiose e anche quelle economiche <ref>[[Mario Liverani]] - ''Storia Universale - Le civiltà mesopotamiche'', pag. 125</ref>. Questo fu un avvenimento di grande importanza: da una classe dirigente "sacerdotale", tendenzialmente "anonima" in quanto rappresentante del dio e che quindi non necessitava di legittimizzazionelegittimazione, si passò ad una classe dirigente "laica", che aveva invece la necessità di legittimare e affermare il proprio potere di fronte agli occhi del popolo e agli altri pretendenti al potere.
 
Le città sumeriche entrarono ben presto in competizione, soprattutto per il controllo e l'amministrazione della rete dei [[canale|canali]], indispensabili per drenare le acque in eccesso e al tempo stesso distribuirle alle zone più lontane. <ref>[[Mario Liverani]] - ''Storia Universale - Le civiltà mesopotamiche'', pag. 84''</ref>. La costruzione di un nuovo canale o la deviazione di un tratto di canale "a monte" andava, ovviamente, ad influire su quelli "a valle", con ingenti ripercussioni per le varie città. I primi canali a carattere locale vennero costruiti già nell'[[Ubaid|epoca di 'Ubaid]], ma è solo dal [[IV millennio a.C.]] che si assiste ad opere più ingenti, che collegano più città permettendo lo sviluppo del trasporto fluviale. <ref>[[Mario Liverani]] - ''Storia Universale - Le civiltà mesopotamiche'', pag. 85</ref>