Impero romano: differenze tra le versioni
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Nel 364 viene incoronato imperatore Valentiniano; quest'ultimo, su richiesta dell'esercito, nominò un collega (il fratello Valente) a cui assegnò la parte orientale dell'Impero. Se dobbiamo credere allo storico antico Ammiano Marcellino, Valentiniano fu un sovrano crudele, che lanciò una violenta persecuzione contro tutti coloro accusati di stregoneria (una persecuzione così violenta che, usando le parole del Gibbon, pare che «nelle province meno piacevoli i prigionieri, gli esuli e i fuggiasci costituissero la maggioranza degli abitanti»<ref>Gibbon, pag. 346. Nella nota del curatore a pag. 344 si legge che «La persecuzione contro i filosofi e le loro biblioteche fu condotta con tale furia che da quel momento il nome dei filosofi pagani quasi si estinse.»</ref>) e godeva nel vedere la sua orsa Innocenza sbranare i condannati a morte nella sua camera da letto.<ref>Gibbon, pag. 347.</ref> Pur con i suoi difetti, Valentiniano si dimostrò comunque un buon sovrano: egli infatti mise fine a molti degli abusi che avvenivano ai tempi di Costanzo, promulgò alcune leggi a favore del popolo (condannò l'esposizione dei neonati e istituì nei quattordici quartieri di Roma altrettanti medici), e favorì l'insegnamento della retorica, una scienza ormai in declino.<ref>Gibbon, pag. 348.</ref> Inoltre istituì l'ordine dei ''Difensori'', una sorta di avvocati che difendevano i diritti del popolo.<ref>Gibbon, pag. 349.</ref> Inoltre ottenne anche alcuni successi contro i Barbari. Durante una guerra contro i Quadi, alcuni ambasciatori quadi si recarono dall'imperatore per chiedere clemenza; l'Imperatore si arrabbiò talmente tanto che gli scoppiò un grosso vaso sanguigno e morì.<ref>Gibbon, pag. 369.</ref>
Venne nominato suo successore in Occidente Graziano. Nel frattempo orde di barbari (
Nel 382 l'imperatore [[Graziano]] abolirà definitivamente ogni residuo di paganesimo: il titolo di [[Pontefice massimo (storia romana)|pontefice massimo]], i finanziamenti pubblici ai sacerdoti pagani, la statua e l'ara della Vittoria ancora presenti nella curia.
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