Test HIV: differenze tra le versioni

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Precisamente, quando si parla di test [[ELISA]] riferendosi al comune test dell'HIV, ci si riferisce al test che ricerca nel sangue [[anticorpo|anticorpi]] diretti contro gli [[antigene|antigeni]] gp41 e gp120, due glicoproteine presenti nell' ''envelope'' del virus, cioè nella sua parte esterna.
Questo test non può essere eseguito subito dopo il possibile contagio.
Infatti, quando il virus HIV dell'AIDS penetra nell'organismo, gli anticorpi anti-HIV non si formano subito: esiste il cosiddetto ''periodo finestra'', periodo durante il quale si è stati contagiati e si può anche contagiare qualcun altro, ma non è ancora avvenuta la [[sieroconversione]], ossia non si e'è ancora diventati sieropositivi, ossia non si sono ancora formati gli anticorpi speccifici anti-HIV. Dunque, ovviamente, durante il periodo finestra,
il test ELISA risulta negativo (nonostante si sia stati infettati) e, di conseguenza, basandosi solo sul comune test per rilevare la
sieroposità, chiunque, potrebbe essere stato contagiato anche se ciò non viene rilevato.
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[http://www.ministerosalute.it/faqGenerale/faqGeneraleAperta.jsp?id=7&area=aids&paginaprovenienza=null FAQ del Ministero della Salute]
(trascorsi questi 6 mesi, si sono sicuramente formati gli anticorpi
specifici). Il test può essere effettuato anche dopo 3 mesi ma, in tal caso, l'attendibilità di un risultato negativo e'non è unanimamente considerata del 95-98100%.
(Molti parlano di test definitivo a 3 mesi, tuttavia, gli stessi sostengono che se l'esposizione al virus è avvenuta con una persona "certamente" sieropositiva, occorre ripetere il test a 6 mesi.)
Dunque, di solito,
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settimane puo' dare delle indicazioni, esistono altri test più sofisticati:
 
- c'è il test dell'antigene p24, il quale e'è una proteina presente nel core del virus, cioè nella sua parte interna; la presenza di questa proteina nel sangue è indice di una elevata replicazione virale ed è rilevabile nel periodo immediatamente successivo al contagio (e nelle fasi avanzate della malattia); questo test può essere effettuato 2-6 settimane dopo il possibile contagio, e mediamente diventa positivo dopo soli 16 giorni dal contagio; però un risultato negativo di questo test non ha un valore definitivo ed occorre comunque effettuare il test ELISA dopo 3-6 mesi;
 
- ci sono dei test per valutare la viremia o carica virale, cioè per valutare quante copie del virus ci sono nell'unita'unità di volume di sangue; questi test si basano su una tecnica nota come [[PCR]] (Polymerase Chain Reaction) o su altre tecniche.
Per la diagnosi precoce vengono spesso utilizzati test combinati
ELISA-p24 o ELISA-PCR o, meglio ancora, ELISA-p24-PCR.
Un test ELISA-p24-PCR ha un costo di 200-300 euro (costo legato essenzialmente alla PCR), però un suo
risultato negativo dopo 28 giorni ha un'attendibilità superiore al 99% ed è considerato dalla grande maggioranza dei medici già attendibile molto prima (15 giorni dopo l'evento a rischio). Tuttavia, SOLO PER PRECAUZIONE, si consiglia ugualmente il test ELISA dopo [3-]6 mesi.
 
 
Altre informazioni sui test, sono disponibili ai seguenti link esterni:
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2) Il test dell'antigene p24 ricerca direttamente tale antigene nel sangue. E' possibile anche ricercare gli anticorpi diretti contro tale antigene, i quali sono chiamati "anticorpi anti-HIV core" (dato che, come già detto, l'antigene p24 è una proteina del "core" cioè della parte interna del virus).
 
3) I test come la [[PCR]] che misurano la carica virale, non trovano impiego semplicemente per accertare un avvenuto contagio e per poter formulare una diagnosi precoce di infezione da HIV, ma principalmente per valutare l'evoluzione della malattia e l'efficacia della terapia adottata. Periodicamente, nel tempo, la determinazione della carica virale è affiancata dalla conta dei linfociti CD4, cioè dalla determinazione del numero di linfociti CD4 presenti nell'unità di volume di sangue: se la carica virale scende e la conta dei CD4 sale, allora significa che la terapia adottata si sta rilevandorivelando efficace.
 
4) altri importanti test, i quali non servono ad accertare l'avvenuto contagio, ma servono a stabilire quale terapia adottare successivamente, sono i test di resistenza, che valutano a quali farmaci sono divenuti resistenti i ceppi di HIV presenti nell'organismo.