Piero Martinetti: differenze tra le versioni

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Nel 1902 pubblica la monumentale prima parte della ''Introduzione alla metafisica'', che gli frutterà le cattedre di filosofia teoretica e morale all'Accademia scientifico-letteraria di Milano, nella quale rimarrà dal 1906 al 1931.
{{cn|Nel 1926 presiede il VI Congresso Nazionale di Filosofia, che si chiude dopo solo due giorni a causa di agitatori politici fascisti e cattolici (Padre [[Agostino Gemelli]], fondatore e rettore dell'[[Università Cattolica]])<ref>Amedeo Vigorelli, ''Piero Marzinetti, La metafisica civile di un filosofo dimenticato'', Milano, 1998, 3.}}4 Il congresso di filosofia del 1926, p. 245-263.</ref>
Martinetti fu una singolare figura di intellettuale, estraneo alla tradizione [[cattolica]] come ai contrasti politici che viziarono il suo tempo.
Nel dicembre 1931 il ministro dell'educazione nazionale Balbino Giuliano impose ai professori universitari il [[Giuramento di fedeltà al Fascismo]]: Martinetti fu uno dei dodici a rifiutare fin dal primo momento.