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===La gestione Mondadori (1982)===
Preannunciata già nell'[[ottobre]] [[1981]], Retequattro inaugurò le sue trasmissioni il [[4 gennaio]] [[1982]] come società a responsabilità limitata. Il [[network]] è di proprietà della [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]] (64%), dell'editore Perrone (25%) e di [[Carlo Caracciolo]] (11%) e si articola in 23 emittenti, alcune delle quali di proprietà Mondadori (attraverso la controllata Telemond) o Perrone, altre semplicemente affiliate.
In effetti, in deficienza di una direttiva che consenta la trasmissione dei programmi su scala nazionale da parte dell'emittenza privata, anche Retequattro si serve dell'[[interconnessione]] come ''escamotage'' per trasmettere gli stessi programmi, alla stessa ora, su tutto il territorio italiano, e dunque è necessario appoggiarsi a una serie di [[televisione locale|televisioni locali]].
Presidente è [[Mario Formenton]], i circuiti pubblicitari cui poggia sono GPE e Manzoni, emittente capofila è la capitolina [[La Uomo Tv]], ma riveste grande importanza anche la rete lombarda [[Video Delta]]. La rete nasce dalle ceneri del circuito GPE-Telemond, di proprietà mondadoriana e presieduto da [[Piero Ottone]] (attivo sin dall' 8 Settembre 1979 nella produzione e distribuzione di programmi), ma ne arricchisce la struttura e la programmazione secondo un assetto da ''network'' nazionale.
Per lanciare il nuovo canale televisivo, Mondadori ingaggia come direttore artistico il presentatore [[Enzo Tortora]] che qui presenta la trasmissione ''[[Cipria]]'' e acquista i diritti dei serial americani ''[[Venti di guerra]]'', ''Novecento'' e ''[[Dynasty]]''. Lancia con ''[[La schiava Isaura]]'' e ''[[Dancin' Days]]'' la lunga stagione delle [[telenovelas]] sudamericane che ne segnano l'identità per circa un quindicennio dapprima grazie all'accordo stipulato con il ''network'' brasiliano [[Rede Globo]], in seguito grazie a precise scelte editoriali.
La programmazione del canale inizialmente copre 8 ore al giorno, iniziando alle 14 con il contenitore ''Storie di vita'' all'interno del quale vanno in onda ''soap operas'' e ''telenovelas'' (tra le quali ''[[Agua viva]]'' e ''Marina''), alle 15 vengono trasmessi film, telefilm e cartoni animati fino alle 20,15 (orario d'inizio della prima serata composta prevalentemente da telefilm, tra i quali ''[[Quincy]]''), alle 21,15 la scommessa della rete con il programma d'informazione ''[[Novanta secondi, le opinioni che contano]]'' con Giorgio Bocca e altri personaggi di spicco che commentano fatti di cronaca, infine il cinema notturno. Arriva sulle frequenze del canale anche [[Maurizio Costanzo]], che lancia nel 1982 il fortunatissimo ''[[Maurizio Costanzo Show]]''.
Numerosi volti noti collaborano con l'emittente mondadoriana sin dalla sua fondazione, ad esempio quello di [[Enzo Biagi]], curatore di una rubrica di interviste, di [[Sandro Mazzola]], con la rubrica sportiva ''Bomber'' e quello di [[Pippo Baudo]], conduttore del game show ''[[Un milione al secondo]]'' nella stagione 1983-84.
La rete, grazie ad accordi stipulati con il network americano ''[[ABC]]'' dispone inoltre dei diritti di trasmissione dei cartoni animati della [[Walt Disney]], trasmessi all'interno del contenitore per ragazzi ''[[Topolino show]]'' condotto da [[Patricia Pilchard]] che è anche stata la prima annunciatrice del canale. Alcuni tra gli ''[[anime]]'' più seguiti negli anni '80 vengono proposti dal canale.
Nel 1982 vengono trasmesse le serie a cartoni animati di ''[[Flo, la piccola Robinson]]'', ''[[Cuore]]'', ''[[Rocky Joe]]'', ''[[Gordian]]'', ''[[Jenny la tennista]]'', ''[[Bem il mostro umano]]'', ''[[L'Uomo Tigre]]'', ''[[Conan il ragazzo del futuro]]'', ''[[Fantaman]]'', ''I Super Globetrotters'', ''[[L'Uomo Ragno]]''; nel 1983 ''[[Dr. Slump & Arale]]'', ''[[Il magico mondo di Gigì]]'', ''[[Yattaman]]''. Alcune famosissime serie di telefilm vengono trasmesse dal circuito, tra queste ''[[La famiglia Bradford]]'', ''[[CHiPs]]'', ''[[Charlie's Angels]]'', ''[[Barnaby Jones]]'', ''[[A-team]]''.
Tra i successi storici della rete di questo periodo si annoverano soprattutto il [[game show]] ''[[M'ama non m'ama]]'', in onda a partire dal 1983 in fascia preserale, condotto da [[Marco Predolin]] e [[Sabina Ciuffini]] (poi sostituita da [[Ramona Dell'Abate]]) e ideato da [[Paolo Limiti]], il teleshow della domenica sera ''[[Gran Varietà (programma televisivo)|Gran Varietà]]'' e il programma calcistico ''[[Caccia al 13]]'' in onda la sera del venerdì. Tra i curatori della programmazione del canale figurano [[Carlo Freccero]] e [[Marco Bassetti]].
In questa fase il canale si contrappone spesso al berlusconiano Canale 5, tra le prime ''querelle'' con il ''network'' concorrente, la messa in onda nel 1984 del programma del sabato sera ''[[Stupidissima]]'' contro ''[[Risatissima]]'' di Canale 5. Il programma di ''Retequattro'' è un ''collage'' di spezzoni cinematografici tratti dalle pellicole di [[Lino Banfi]], [[Renato Pozzetto]] e [[Massimo Boldi]] di cui il canale detiene i diritti di trasmissione. Canale 5 accusa Mondadori di concorrenza sleale poiché nello show prodotto dal ''Biscione'' compaiono gli stessi volti dei comici presenti nel programma di ''Retequattro''.
La diatriba si risove con il divieto da parte della rete mondadoriana di trasmettere spot televisivi con il volto di Lino Banfi, conduttore dello show concorrente. Nonostante le buone premesse e l'ingaggio di volti popolari, in pochi mesi ''Retequattro'' è oberata di debiti e già dal 1983 si pensa a come venirne fuori. Nel 1984 [[Leonardo Mondadori]] subentra a Mario Formenton per cercare di risollevare il destino della rete.
Generalmente l'origine del tracollo finanziario del canale viene fatto risalire al ''flop'' del 1983 ''[[Venti di guerra]]'', miniserie americana acquistata a suon di miliardi dal network [[ABC]] e pubblicizzata in modo eclatante che venne sistematicamente battuta negli ascolti dalla fiction ''[[Uccelli di rovo]]'' in onda su Canale 5 (il costosissimo ''battage'' pubblicitario della Mondadori prevedeva persino l'ingaggio di aeroplani che sorvolassero le spiagge italiane con gli striscioni pubblicitari del serial di ''Retequattro'').
In realtà la concorrenza delle reti commerciali di Silvio Berlusconi, che dopo aver fondato [[Canale 5]] e acquisito dall'editore [[Rusconi]] il network di [[Italia 1]] iniziava a delinearsi come leader del mercato pubblicitario, se non monopolista, aveva costretto il canale ad accontentarsi di una fetta pubblicitaria più limitata, in virtù dei ridotti mezzi di trasmissione e della politica pubblicitaria ai limiti del ''[[dumping]]''<ref>{{cita web
|url=http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/rai-5/scalfari-confalonieri/scalfari-confalonieri.html
|titolo=Caso Mondadori, Confalonieri attacca Scalfari: "Bugie dalle gambe cortissime"
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