Isma'il Pascià: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|descrizione=informazioni sul militare [[Turchia|turco]]-[[Ottomani|ottomano]] che ispirò il movimento dei [[Giovani Turchi]]|titolo=[[Ismail Pascià]]}}
 
[[ImmagineFile:Ismail Pacha.JPG|thumb|right|<center>Ismāʿīl Pascià</center>]]
'''Ismāʿīl Pascià''' ([[31 dicembre]] [[1830]] - [[2 marzo]] [[1895]]) ({{arabo|إسماعيل باشا}}) fu viceré e poi [[Khedivè]] d'[[Egitto]] tra il [[18 gennaio]] [[1863]] e l'[[8 agosto]] [[1879]], quando fu rimosso dal trono dal [[Regno Unito]].
 
Mentre era al potere dette un grande impulso alla modernizzazione dell'Egitto e del Sudan, indebitando però drammaticamente il Paese. La sua filosofia può essere racchiusa in una dichiarazione che egli rese nel 1879: "Il mio Paese non è più in Africa; noi siamo ora parte dell'Europa. È pertanto naturale per noi abbandonare le nostre antiche strade e adottare un nuovo sistema, adatto alle nostre condizioni sociali".
 
== Biografia ==
Ismāʿīl, di discendenza [[Albania|albanese]], nacque al [[Il Cairo|Cairo]] nel Palazzo [[al-Musafir Khana]] <ref>[http://travel.yahoo.com/p-travelguide-2759257-musafirkhana_palace_cairo-i;_ylc=X3oDMTFka28zOGNuBF9TAzI3NjY2NzkEX3MDOTY5NTUzMjUEc2VjA3NzcC1kZXN0BHNsawN0aXRsZQ-- Musafirkhana Palace, Cairo, Egypt: Reviews of Musafirkhana Palace - Yahoo! Travel<!-- Bot generated title -->]</ref>
secondo dei tre figli di [[Ibrahim Pascià]] e nipote di [[Mehmet Ali]]. Sua madre era Hoshiar (Khushiyar), terza moglie del padre. Ella si dice fosse una sorella della [[Valide Sultan]] [[Pertevniyal]] (1812 - 1883). Pertevniyal era stata una delle mogli di [[Mahmud II]], [[sultano]] dell'[[Impero ottomano]] e madre del [[Sultano ottomano]] [[Abdul Aziz]]
<ref> [http://www.4dw.net/royalark/Egypt/egypt5.htm Christopher Buyers, "The Muhammad 'Ali Dynasty Genealogy"]</ref>. <ref> [http://www.uq.net.au/~zzhsoszy/states/islamic/egypt.html Non European Royalty Website, entry:"Egypt"]</ref>. <ref> [http://www.guide2womenleaders.com/womeninpower/Womeninpower1840.htm "Women in Power" 1840-1870, entry: " 1863-79 Valida Pasha Khushiyar of Egypt"]</ref>. <ref> [http://www.egy.com/P/maps/royaltree.html Governanti del casato di Mehmet Ali]</ref>
 
== Gioventù e istruzione ==
Dopo aver ricevuto un'educazione di stampo europeo a [[Parigi]], dove egli frequentò la [[Scuola di Stato Maggiore]], Ismāʿīl tornò in patria e, alla morte del fratello maggiore, divenne erede di suo zio, [[Sa'id I d'Egitto|Saʿīd I]], [[Wali|Wāli]] d'[[Egitto]] e [[Sudan]]. Saʿīd, che in apparenza concepiva la sua personale sicurezza tenendo lontano da sé il nipote, lo impiegò nei pochi anni successivi in missioni all'estero, in modo specifico presso il [[Papa]], l'Imperatore [[Napoleone III]] e il Sultano dell'[[Impero ottomano]]. Nel 1861 egli fu destinato a guidare un esercito di 14.000 uomini per domare un'insurrezione in [[Sudan]]: compito che Ismāʿīl assolse egregiamente.
 
== Khedivè d'Egitto ==
Dopo la morte di Saʿīd, Ismāʿīl fu proclamato ''[[Wali|Wāli]]''il [[19 gennaio]] [[1863]]. Come ogni governante egiziano dall'epoca di suo nonno [[Mehmet Ali]], egli fu investito del titolo di [[Khedivè]], che la [[Sublime Porta]] aveva reiteratamente rinunciato a disconoscere. Tuttavia, nel 1867, Ismāʿīl riuscì a persuadere il [[Sultano ottomano]] [[Abdul Aziz]] a emanare un [[firmano]] (decreto) in cui lo si riconosceva ufficialmente Khedivè in cambio dell'aumento del tributo versato a [[Costantinopoli]]. Un altro firmano cambiò la legge che si limitava a decretare la successione di padre in figlio, aggiungendovi anche quella da fratello a fratello, e un ulteriore decreto del 1873 confermò la virtuale indipendenza dell'Egitto dalla [[Sublime Porta|Porta]].
 
=== Riforme ===
Ismāʿīl avviò un vasto programma di riforme interne, sull'esempio di suo nonno, rimodellando il sistema doganale e postale, stimolando il progresso commerciale, creando un'industria [[zucchero|saccarifera]], facendo edificare palazzi, finanziando generosamente la costruzione e la manutenzione di un importante teatro dell'Opera e di un non meno importante Teatro. Dette grande impulso alla crescita urbanistica del [[Il Cairo|Cairo]], edificando un'intera nuova città nella sua periferia occidentale, prendendo come esempio [[Parigi]]. [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] fu anche oggetto delle sue cure. Avviò un vasto progetto [[Ferrovie Nazionali Egiziane|ferroviario]] che vide l'Egitto e il Sudan passare dal nulla a una rete di rilevanza mondiale.
 
[[ImmagineFile:Khedive Ismail- El Raml-Alexandria1.jpg|thumb|right|Statua di Ismāʿīl Pascià ad Alessandria d'Egitto]]
 
Una delle sue più significative realizzazioni fu la costituzione di un'Assemblea di Deputati nel novembre 1866. Sebbene essa avesse funzioni meramente consultive, i suoi componenti ebbero un'influenza notevole sugli affari politici ed economici governativi, dal momento che in essa era predominante la presenza dei capi-villaggio ( ''omda'' ), che fruivano di un grande seguito sul territorio. Ciò fu palese nel 1876, allorché l'Assemblea convinse Ismāʿīl a reintegrare la legge (da lui promulgat6a nel 1871 per incrementare gli introiti monetari statali ma più tardi revocata) che permetteva di acquisire proprietà fondiarie e altri privilegi fiscali a chi avesse pagato in anticipo le imposte fondiarie di sei anni.
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Ismāʿīl cercò di ridurre il [[schiavitù|traffico di schiavi]] e di estendere il ruolo dell'Egitto in Africa. Nel 1874 egli annetté il [[Darfur]], ma la sua espansione in [[Etiopia]] fu bloccata dopo una seria sconfitta patita a Gura' nel marzo del 1876.
 
=== Guerra con l'Etiopia ===
Ismāʿīl sognava di espandere il suo regno su tutto il bacino del [[Nilo]], incluse le sue varie sorgenti, e sull'intera costa africana del [[mar Rosso]]. Ciò, insieme a voci circa l'esistenza di ricchezze naturali nel sottosuolo e a terre fertili, indusse Ismāʿīl ad avviare una politica di espansione ai danni dell'[[Etiopia]], governata dall'[[Imperatore d'Etiopia|Imperatore]] [[Giovanni IV d'Etiopia|Giovanni IV]]. Nel 1865 la Sublime Porta ottomana cedette a Ismāʿīl la provincia ottomana di [[Habesh]] (con [[Massaua]] e Sawakin sul mar Rosso e le principali città di quella provincia). Questa provincia, confinante con l'Etiopia, essenzialmente consisteva soltanto in una striscia costiera, ma il suo ''hinterland'' naturale era il territorio controllato dal governo etiopico. Qui Ismāʿīl occupò le regioni originariamente reclamate dagli Ottomani nel momento in cui essi s'erano insediati nella provincia ( ''eyaleti'' ) di Habesh nel [[XVI secolo]]. Furono avviati nuovi progetti economicamente allettanti, come estese coltivazioni di cotone a Barka. Nel 1872 Bogos (con la sua città di [[Keren]]) fu annessa dal Governatore della nuova "Provincia del Sudan orientale e della Costa del mar Rosso", Werner [[Munzinger]] [[Pascià]]. Nell'ottobre del 1875 l'esercito di Ismāʿīl occupò l'adiacente altopiano di [[Hamasien]], che era all'epoca tributario dell'Imperatore d'Etiopia. In novembre questo esercito fu virtualmente annientato nella [[battaglia di Gundet]], presso il fiume [[Mereb]]. Nel marzo 1876 l'esercito di Ismāʿīl soffrì ancora una disfatta drammatica dopo un attacco dell'esercito di Giovanni IV nella [[battaglia di Gura']]. Il figlio di Ismāʿīl, Hassan, fu catturato dagli etiopici e rilasciato solo dietro un pesante riscatto. Ciò fu seguito da una prolungata "guerra fredda", finita solo nel 1884 col [[Trattato anglo-egiziano-etiopico di Hewett]], quando Bogos fu restituita all'Etiopia. La provincia del mar Rosso creata da Ismāʿīl e dal suo Governatore Munzinger Pascià fu conquistata di lì a poco dagli [[Italia|italiani]] e divenne la base territoriale della [[Colonia Eritrea]] (proclamata nel 1890).
 
=== Canale di Suez ===
Il Khedivato di Ismāʿīl è strettamente connesso con la costruzione del [[Canale di Suez]]. Egli fu d'accordo circa l'impresa e sorvegliò la parte egiziana della sua costruzione. Al momento della sua ascesa al trono, rifiutò di ratificare le concessioni alla Compagnia del Canale fatte dal suo predecessore Saʿīd, e la questione du affidata nel 1864 al giudizio di un arbitrato di [[Napoleone III]], che riconobbe un compenso alla Compagnia di 3.800.000 di sterline britanniche per le perdite derivanti dai cambiamenti imposti da Ismāʿīl rispetto al piano originario. Ismāʿīl allora usò ogni possibile mezzo, grazie al suo indubbio fascino personale e alle sue sapienti spese, per rafforzare la sua causa di fronte ai sovrani stranieri e alla pubblica opinione, conseguendo grande successo. Nel 1867 visitò Parigi e [[Londra]], dove fu ricevuto dalla [[regina Vittoria del Regno Unito|regina Vittoria]] e dal [[Lord Mayor di Londra|Lord Mayor]]. Mentre era in Gran Bretagna passò in rivista la flotta di Sua Maestà con il [[Sultano ottomano]]. Nel 1869 effettuò un'altra visita nel Regno Unito. Quando il Canale fu infine inaugurato, Ismāʿīl organizzò un festival senza precedenti, invitando dignitari da tutto il mondo, mentre l'Opera del Cairo era inaugurata con la prima mondiale dell'[[Aida]] di [[Giuseppe Verdi]], che doveva esaltare le glorie della civiltà egiziana.
 
=== Debiti ===
Questi sviluppi - specialmente la costosa guerra contro l'Etiopia - lasciò l'Egitto in una pesante situazione debitoria nei confronti delle Potenze europee, ed esse approfittarono di tale situazione per strappare concessioni a Ismāʿīl. Una fra esse, grandemente impopolare fra gli egiziani, fu il nuovo sistema delle [[Corti Miste]], con le quali gli europei erano sottoposti ade eventuale giudizio da parte di giudici appartenenti alla loro nazione d'appartenenza, anziché ai giudici egiziani, malgrado il crimine contestato fosse stato perpetrato sul suolo d'Egitto. Ma infine l'inevitabile crisi finanziaria giunse. Un debito nazionale egiziano era di oltre 100 milioni di [[sterlina britannica|sterline britanniche]] (rispetto agli appena 3 milioni di sterline del debito pubblico al momento dell'ascesa al trono di Ismāʿīl) era stato accumulato dal [[Khedivè]], la cui idea fondamentale di liquidare quei debiti era quella di chiedere ulteriori prestiti, anche a costo di accollarsi ratei di interesse superiori. I possessori delle obbligazioni egiziane rimasero restii a sottoscrivere le nuove emissioni governative. Nei tribunali internazionali furono pronunciati giudizi negativi nei confronti del Khedivè e quando egli non poté ottenere più alcun prestito, egli cedette le sue quote di proprietà della Compagnia del Canale di Suez (nel 1875) al governo [[Regno Unito|britannico]] per appena £ 3.976.582. Ciò fu immediatamente seguito dall'avvio delle ingerenze straniere.<ref>[http://weekly.ahram.org.eg/2001/543/ismail.jpg.]</ref>
 
Nel dicembre 1875, [[Stephen Cave]] fu inviato dal governo britannico per indagare sulle finanze dell'Egitto e nell'aprile 1876 fu pubblicata la sua Relazione in cui si avvertiva che, per ovviare agli sperperi e alle stravaganze egiziane, era necessario per le Potenze straniere intervenire per rimettere in ordine i conti finanziari. Il risultato fu l'istituzione della [[Casse del Debito]]. In ottobre, [[George Joachim Goschen, 1° Visconte Goschen|George Goschen]] e Joubert effettuarono un'ulteriore indagine, che si concluse con l'affermazione di un controllo anglo-francese sulle finanze egiziane e sulla sua azione di governo. Un'altra commissione d'inchiesta, condotta da [[Evelyn Baring, 1° Conte di Cromer|Major Baring]] (in seguito 1° Conte di Cromer) e da altre personalità nel 1878, culminò nella cessione del patrimonio di Ismāʿīl alla nazione egiziana e nella sua accettazione di un regime di sovranità costituzionale, con Nubar come [[Primo Ministro|premier]], [[Charles Rivers Wilson]] come ministro delle Finanze e de Blignières come ministro dei Lavori Pubblici.
 
== La rivolta di [[Orabi Pascià]] e l'esilio ==
Un simile controllo del Paese fu avvertito come inaccettabile da molti [[Egiziani]], che si unirono dietro un ostile Colonnello [[Orabi Pascià|Ahmad ʿUrābī]]. La [[Rivolta di Urabi|rivolta di ʿUrābī]] incendiò l'Egitto. Sperando che la rivolta potesse liberarlo dal controllo europeo, Ismāʿīl fece poco per contrastare ʿUrābī e cedette alle sue richieste di sciogliere il governo. La Gran Bretagna e la Francia presero la vicenda in modo assai serio e insistettero nel maggio 1879 perché fossero nuovamente insediati i ministri britannici e francese. Col Paese ampiamente sotto controllo di ʿUrābī, Ismāʿīl non poté non acconsentire, e aveva in effetti scarso interesse a far ciò. Gli europei effettuarono pressioni sul Sultano ottomano perché revocasse dal suo posto Ismāʿīl, e così avvenne. Ismāʿīl abbandonò la sua carica il [[26 giugno]] [[1879]]. Il più flessibile [[Tawfik Pasha|Tawfik]], figlio di Ismāʿīl, fu il suo successore. Ismāʿīl lasciò inizialmente l'Egitto alla volta di [[Napoli]], ma in seguito gli fu concesso dal [[Sultano ottomano]] di ritirarsi nel suo palazzo di Emirgan, sul [[Bosforo]]. Qui egli rimase, più o meno in condizione di prigionia dorata, fino alla sua morte. <br />
È sepolto al [[Il Cairo|Cairo]].
 
== Onorificenze ==
* Ordine di Gloria dell'[[Impero ottomano]]
* Gran Cordone dell'[[Ordine di Leopoldo]] del [[Belgio]]-1862
* Ordine di Nobiltà, classe speciale dell'[[Impero ottomano]]-1863
* Ordine degli Osman, classe speciale dell'[[Impero ottomano]]-1863
* Gran Croce dell'[[Ordine della Spada]] della [[Svezia-Norvegia]]-1866
* Cavaliere di Gran Croce dell'[[Ordine del Bagno]] (GCB)-1866
* Gran Croce dell'[[Ordine del Leone Neerlandese]]-1866
* Gran Croce della [[Legion d'onore]] di [[Secondo Impero francese|Francia]]-1867
* Cavaliere Gran Commendatore dell'[[Ordine della Stella delle Indie]] (GCSI)-1868
* Cavaliere dell'[[Ordine della Santissima Annunziata]] d'[[Regno d'Italia|Italia]]-1868
* Cavaliere dell'[[Ordine dell'Aquila Nera]] di [[Regno di Prussia|Prussia]]-1868
* Gran Croce dell'[[Ordine dell'Aquila Rossa]] di [[Regno di Prussia|Prussia]]-1868
* Gran Croce dell'[[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]] d'[[Regno d'Italia|Italia]]-1869
* Gran Croce dell'[[Ordine della Corona d'Italia|Ordine della Corona]] d'[[Regno d'Italia|Italia]]-1869
* Gran Croce dell'[[Ordine del Redentore]] di [[Regno di Grecia|Grecia]]-1869
* Gran Croce dell'[[Ordine Imperiale di Leopoldo]] d'[[Austria-Ungheria|Austria]]-1869
* Membro onorario: [[Bayerische Akademie der Wissenschaften]]-1874
* Ordine della Stella Brillante di [[Zanzibar]], 1a Classe-1875
 
== Note ==
<references/>
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.presidency.gov.eg/html/e_khedive_ismail.html Website presidenziale ufficiale dell'Egitto]
 
[[Categoria:Politici egiziani]]
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[[ar:الخديوي إسماعيل]]
[[arz:الخديوى اسماعيل]]
[[ca:IsmailIsmaïl PashaPaixà]]
[[de:Ismail Pascha]]
[[en:Isma'il Pasha]]