Elio Romano: differenze tra le versioni

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=='''Il maestroMaestro'''==
 
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Elio Romano è nato il 21 marzo 1909 a [[Trapani]], ma poco dopo la sua nascita, il padre magistrato si trasferì presto a [[Catania]]. In questo modo il giovane artista ebbe modo di iniziare i suoi primi studi pittorici da un pittore locale, Saro Spina.
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=='''Il Percorso Formativo'''==
 
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Dietro consiglio dell'amico di famiglia, [[Giuseppe Lombardo Radice]], andò nel 1928 a Roma per frequentare la Scuola Libera del Nudo. Nel 1929 si iscrisse all’[[Accademia delle Belle Arti di Firenze]] ed ebbe tra i compagni di studi Mafai.
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=='''Il ritorno in Sicilia'''==
 
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Ritornato a Firenze subito dopo la guerra, trovò che tutto era mutato; la sua casa-studio era stata bombardata, poche le opere rimaste integre. Decise allora di restare nella sua isola operando sia a Catania, dove successivamente insegnò all’Accademia delle Belle Arti, sia nella sua casa di campagna nell’ennese, alle cui terre è sempre stato spiritualmente legato. Nel contempo ebbe altri tre figli. Si applicò con una sempre maggiore concentrazione al proprio lavoro, perfezionando e personalizzando lo stile. Pur nel suo isolamento, Romano mantenne i contatti e le attività culturali partecipando a mostre sempre più numerose e prestigiose. E’ stato presente alle Biennali di Venezia del 1936 e del 1950 (nella giuria di questa edizione erano presenti anche [[Carlo Carrà]], [[Felice Casorati]], [[Giacomo Manzù]] e [[Giorgio Morandi]]), a numerose Quadriennali, all’esposizione degli artisti siciliani della Fondazione Bevilacqua La Masa nel 1949. Numerose le personali in Italia ed all’estero (Malta, Francoforte, Budapest). Nel giugno del 1995 la sua ultima mostra antologica al Castello Ursino di Catania con opere dal 1926 al 1995.
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=='''Lo Stile'''==
 
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Lo stile di Romano deriva dall’[[impressionismo]] ed ha una evidente tendenza alla struttura realistica. Le opere hanno una composizione tonale in cui i colori sono in stretto rapporto l’uno con l’altro. La tematica preferita delle sue composizioni è quella della vita di tutti i giorni, con particolare riguardo ai paesaggi ed agli oggetti tipici della Sicilia.
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=='''Le Opere'''==
 
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Oltre alle numerossissime tele, in gran parte vendute durante la sua vita ed in parte conservate presso l'archivio della famiglia Romano, del maestro Elio Romano si possono anche osservare affreschi eseguiti nella chiesa Madre di Nissoria, nella sala consiliare del municipio ad Assoro, a Furci Siculo, ad Enna e a Leonforte in alcune scuole, e nella cappella Chiara a Catania.
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=='''Hanno detto di lui'''==
 
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Delle sue opere si sono occupati studiosi e critici come [[V. Apuleo]], [[F. Bellonzi]], [[N. Bertocchi]], [[M. Biancale]], [[L. Borgese]], [[A. Bonsanti]], [[S. Cairola]], [[F. Cairoli]], [[R. Campanella]], [[G. Colacicchi]], [[R. De Gradai]], [[A. F. Dentice]], [[Del Massa]], [[G. Etna]], [[A. Entità]], [[U. Ferroni]], [[F. Gallo]], [[F. Grasso]], [[V. Guzzi]], [[R. Franchi]], [[G. Frazzetto]], [[M. M. Lazzaro]], [[M. Lepore]], [[V. Librando]], [[E. Maganuco]], [[P. Marletta]], [[A. Mezio]], [[S. Nigro]], [[U. Ojetti]], [[S. Quattrocchi]], [[M. Riposati]], [[P. Scarpa]], [[E. Scuderi]], [[E. Somarè]], [[L. Trucchi]], [[M. Venturoli]], [[O. Vergani]].