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'''Les Mistons''' è il secondo cortometraggio di [[François Truffaut]].
'''Les Mistons''' è il secondo cortometraggio di [[François Truffaut]]. Se il primo - [[Une visite]] - era stato quasi un gioco tra amici, questa è un'opera sicuramente più meditata. Non a caso è anche la prima produzione di una nuova società, ''"Les Films du Carrosse"'' (in omaggio a ''[[La carrosse d'or]]'', film di [[Jean Renoir]]), che ha come presidente lo stesso Truffaut, come amministratore [[André Bazin]] e che produrrà quasi tutte le pellicole del regista francese.
 
'''Les Mistons''' è il secondo cortometraggio di [[François Truffaut]]. Se il primo - [[Une visite]] - era stato quasi un gioco tra amici, questa è un'opera sicuramente più meditata. Non a caso è anche la prima produzione di una nuova società, ''"Les Films du Carrosse"'' (in omaggio a ''[[La carrosse d'or]]'', film di [[Jean Renoir]]), che ha come presidente lo stesso Truffaut, come amministratore [[André Bazin]] e che produrrà quasi tutte le pellicole del regista francese.
È un film sull'infanzia e sui primi turbamenti amorosi - temi che torneranno più volte nelle opere successive di Truffaut e, come accadrà anche in seguito, è "un'infanzia scrostata da tutti gli strati di convenzionalità che la deformano quasi sempre sullo schermo" (così Jacques Rivette commentava il cortometraggio presentato fuori concorso al festival di Tours).
 
È un film sull'infanzia e sui primi turbamenti amorosi - temi che torneranno più volte nelle opere successive di Truffaut e, come accadrà anche in seguito, è "«un'infanzia scrostata da tutti gli strati di convenzionalità che la deformano quasi sempre sullo schermo"» (così Jacques Rivette commentava il cortometraggio presentato fuori concorso al festival di Tours).
 
In ''"Les Mistons"'' è già evidente un'altra caratteristica che accompagna l'intera opera del regista: le citazioni di altri film, che però non sono mai un puro ''divertissement'' da cinefilo ma sono la trasposizione filmica delle simpatie e delle antipatie del Truffaut critico. Si potrebbe quasi dire che il regista francese non smette mai di essere critico cinematografico e lo fa sulla carta di giornali e riviste, continuando a scrivere di cinema, e sulla pellicola, quando sostitusce la macchina da scrivere con quella da presa. Così nel film si colgono omaggi ai [[fratelli Lumière]], a [[Jean Vigo]], a [[Roger Vadim]], all'amico [[Jacques Rivette]], ma anche la critica feroce ad un film di Jean Delannoy già stroncato da Truffaut: ''Chiens perdus sans collier'' di cui uno dei ragazzi protagonisti del film strappa il manifesto mentra gli altri cantano, irridenti, «Colliers perdus sans chiens».
 
Sceneggiatura pubblicata su "L'Avant-Scène du cinéma", n. 4, 1971.
 
==La trama==
È la storia di cinque adolescenti che trascorrono l'estate spiando una giovane coppia di innamorati: Bernadette e Gérard. È la storia dei loro primi turbamenti amorosi davanti alla bellezza solare di Bernadette. Poi Gérard parte e in seguito arriverà la notizia della sua morte accidentale.
 
Sceneggiatura pubblicata su "L'Avant-Scène du cinéma", n. 4, 1971.
 
[[Categoria:Cortometraggi|Mistons]]