Vortigern: differenze tra le versioni

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== Il contesto storico<ref>Peter Heather: "La caduta dell'Impero Romano. Garzanti Editore; 2007; ISBN 978-88-11-68090-1</ref> ==
Man mano che la crisi dell’[[Impero romano d'Occidente]] si andava accentuando, la [[Britannia romana|Britannia]] diventava progressivamente sempre meno controllabile e meno conveniente da gestire per Roma. Attorno al [[350]], quando le [[legione romana|legioni]] stanziate nell’isola non ricevettero più rinforzi dal potere centrale, la situazione precipitò. In questo clima di isolamento dal resto dell’[[Impero]] la gran parte degli effettivi del presidio romano vennero progressivamente arruolati tra la popolazione indigena. Si andò così instaurando una sorta di autogoverno che, pur fedele al potere centrale, godette di sempre maggiore autonomia. A partire dal [[383]] circa iniziarono le scorrerie dei [[pirateria|pirati]] [[Sassoni]], [[Angli]] e [[Juti]] lungo tutta la [[costa]] del [[Kent]], a cui i Romani risposero con la costruzione di tutta una serie di [[Litus Saxonicum|fortificazioni costiere]]. Nel frattempo, sulla frontiera settentrionale si andarono intensificando le incursioni contro il [[Vallo di Adriano]] da parte dei [[Pitti (popolo)|Pitti]] e degli [[Scoti]]. Nel territorio [[provincia romana|provinciale]] si andò così diffondendo un clima di [[caos]] e [[anarchia]]. In Britannia stazionavano quattro [[legione romana|legioni]], ma nel [[402]] il comandante in capo dell’[[esercito romano]], il [[vandali|vandalo]] [[Stilicone]], ne prelevò una per fronteggiare i [[Visigoti]] di [[Alarico]] e non la rimandò più nell’isola. Le legioni britanniche si ammutinarono per tre volte tra il 402 ed il [[406]], eleggendo tre [[usurpatori romani|imperatori]], dei quali l’unico da avere lasciato un segno nella [[storia]] fu [[Costantino III (usurpatore)|Costantino III]]. Le ultime legioni furono richiamate sul continente nel primo decennio del [[V secolo]]<ref>Nel 407 le truppe restanti elessero come imperatore l'usurpatore Costantino III, che si spostò con le forze disponibili nell'isola al di là della [[Manica]] per fronteggiare l'esercito inviatogli contro dall'imperatore Onorio, dal quale fu sconfitto e ucciso nel [[411]]</ref>. A questo punto sembra che i Romano-Britanni siano stati lasciati soli a pensare alla propria difesa, così come sembrerebbe confermare il rescritto di [[Onorio (imperatore romano)|Onorio]], citato dallo storico [[Impero bizantino|bizantino]] di [[VI secolo]] [[Zosimo (storico)|Zosimo]], in cui l'[[imperatori romani|imperatore]] inviterebbe la popolazione dell'[[isola]] a provvedere autonomamente alla propria difesa<ref>Dato però che Zosimo parla del rescritto trattando di vicende dell'[[Italia]] meridionale si è supposto anche che potesse in realtà riferirsi alla [[regione]] italiana del [[Bruttium]], anziché alla Britannia</ref>. I rapporti tra Britanni e Romani erano stati caratterizzati da una sorta di amore-odio nei secoli precedenti, con frequenti insurrezioni della popolazione [[Celti|celtica]] contro Roma. Con la partenza dei Romani dall'isola in pochi anni si ritornò alla situazione di instabilità e di [[guerra]] continua che aveva caratterizzato la [[Antica Britannia|Britannia preromana]] e che rese così debole e vulnerabile l’[[isola]] al punto da far rimpiangere il governo romano<ref>Dopo oltre tre secoli di dominio romano, bastarono pochi decenni per cancellare quasi tutto il lascito di [[Roma]]. L’uso del [[lingua latina|latino]] fu abbandonato, il [[Cristianesimo]], che era ancora debole nell’isola rispetto alla [[religione]] [[druidi]]ca, divenne un culto di nicchia e le [[città]] furono evacuate e lasciate in rovina, così come anche il [[Vallo di Adriano]] e le diverse fortificazioni, che divennero delle cave di materiale edile</ref>. In questi anni si assistette, oltre alle lotte intestine per il predominio sulla Britannia, a un intensificarsi delle scorrerie di [[Juti]], [[Angli]], [[Sassoni]], [[Frisoni]], [[Pitti (popolo)|Pitti]] e [[Scoti]]. Le guerre intestine sconvolsero l’isola per un trentennio, fino a quando, verso il [[441]], un capo-clan assoldò dei mercenari [[anglosassoni]] e juti per combattere e sconfiggere i capi rivali e respingere Scoti e Pitti. La [[tradizione]] identifica questo capo con Vortigern. Lo scontro decisivo tra Sassoni e Pitti avvenne probabilmente a [[Vindolandia]] nel [[452]]. La sanguinosa [[battaglia]] vide i Sassoni prevalere e da allora i Pitti, stando alle [[cronaca (storia)|cronache]] posteriori, non fecero più incursioni a [[sud]] del Vallo di Adriano. Per sancire l’ingresso dei Sassoni in Britannia venne celebrato il matrimonio tra Vortigern e la figlia del re sassone, cosa che non fu ben vista dai Britanni cristiani. I Sassoni erano infatti ancora [[paganesimo|pagani]], mentre una parte dei Britanni era composta da cristiani, anche se questi seguivano l’[[eresia]] di [[Pelagio]]. Il prezzo dell’accordo con i Sassoni si rivelò molto oneroso, in quanto prevedeva la cessione del Kent, dell’[[isola di Thanet]] e dell’[[isola di Wight]], il mantenimento da parte del popolo dei mercenari e delle loro famiglie che si stabilirono sul suolo britannico per sfuggire a una [[carestia]] che aveva colpito le loro terre d’origine: lo [[Jutland]], l’[[Hannover]] e lo [[SchlewsigSchleswig-HolsetinHolstein]]. Gli invasori Anglosassoni si accorsero ben presto che senza il loro aiuto Vortigern era incapace di mantenere il controllo dell’isola e di opporsi alle scorrerie di Pitti e Scoti. Il giogo imposto alla popolazione dai nuovi arrivati era però così pesante che nel [[446]] venne inviata una petizione al comandante in capo dell’[[esercito romano]] sul continente, [[Flavio Ezio]], affinché sbarcasse liberasse l’isola. La petizione, conosciuta come ''[[Gemitus Britannorum]]'', rimase però inascoltata perché i [[Romani]] erano impegnati a contenere gli [[Unni]] di [[Attila]]. Nel [[447]] Roma inviò però il [[generale]] [[San Germano d'Auxerre|Germano]] probabilmente col compito di riorganizzare il partito filo-imperiale nell’isola. Roma cercava quindi ancora di mantenere la Britannia nella propria orbita. Tuttavia, nel [[449]], non accontentati nelle loro richieste di nuove terre, i mercenari si ribellarono e furono raggiunti da nuovi contingenti. Nel [[450]] l’occupazione si estese a macchia d’[[olio]] a tutta la parte orientale dell’isola. I mercenari ebbero sicuramente la meglio sulle deboli truppe di Vortigern, che morì quasi certamente dopo pochi anni, forse nell’agguato teso dai Sassoni presso [[Stonehenge]] durante le trattative di pace in cui vennero massacrati numerosi capi dei Britanni ([[454]]), evento noto come ''Notte dei Lunghi Coltelli''. Nei sessant’anni successivi i Britanni furono ricacciati verso la Scozia, il [[Galles]] e la [[Cornovaglia]], sebbene molti di loro convissero pacificamente assieme agli Anglosassoni, come testimoniano diverse [[necropoli]] scoperte nel [[Sussex]] tra il [[1960]] e il [[1980]]. Molti altri, però, emigrarono nel [[458]] in [[Gallia]] e in [[Spagna]], rispettivamente in [[Bretagna]] e [[Galizia]].
 
== Le fonti e i racconti su Vortigern ==