Clemente Bocciardo: differenze tra le versioni

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==Il Cenacolo==
Il ''Cenacolo'' del Bocciardo fu eseguito per la confraternita di San Germano che aveva il suo oratorio presso [[San Germano all'Acquasola]] (poi Santa Marta), nella [[Crosa del Diavolo]]. Era un'associazione ostile al [[Repubblica di Genova|governo genovese]], e si pronunciò al principio del [[XVII secolo]] in termini politici avversi al Governo. Sciolta in un primo tempo, con un ricorso al Pontefice [[Papa Paolo V|Paolo V]] ([[1618]]) si ricostituiva, ma i Confratelli proseguirono nel loro indirizzo antigovernativo, e il Senato genovese nel [[1650]] su intervento del patrizio [[Paolo Gerolamo Pallavicini]] fece demolire l'Oratoriooratorio della Crosa del Diavolo.
 
L'Oratorio di San Germano era stato arricchito delle due notevoli tele, di cui una era l'''[[Ultima Cena]]'' del Bocciardo, appena tornato da [[Roma]], che grazie ad essa nella sua città riscosse il meritato successo. Grazie a questa affermazione il Bocciardo aveva eseguito la tela del Corpus Domini per Sant'Andrea. L'altra grande tela presente nell'Oratoriooratorio di San Germano era di Gioachino Assereto.
 
Demolito il primo oratorio, la Confraternita si ricostituì, e nel [[1728]] innalzò un secondo oratorio in [[Borgo Lanieri]], intitolato a [[Santa Maria della Pietà]]. Qui trasferì le opere del precedente oratorio, tra cui il Cenacolo del Bocciardo. La tela era qui ancora presente nel [[1818]]. <br/>
L'Oratoriooratorio di Borgo Lanieri, Santa Maria della Pietà, fu soppresso nel [[1811]]; riaperto pochi anni dopo, divenne possesso della [[Congregazione degli Operai Evangelici]] (istituiti da [[Paolo Gerolamo Franzoni]]). Dismesso, nel [[1853]] fu venduto dalla [[Fabbriceria di Santo Stefano]] e, acquistato da [[Gerolamo Badano]], trasformato in [[Teatro Apollo]].
 
==Bibliografia==