Stato francese: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 38:
Il [[24 ottobre]] 1940, Petain non esitò a stringere la mano a [[Adolf Hitler|Hitler]] a [[Montoire-sur-le-Loir|Montoire]], con questo gesto ufficializzando la sua collaborazione con i tedeschi.
Fino all'11 novembre 1942 lo ''Stato francese'' rimase estraneo ad azioni belliche (dovette subire però la [[Distruzione della flotta francese a Mers-el-Kébir|distruzione della flotta a Mers-el-Kebir]] ed il [[bombardamento di Dakar]])
[[File:Moneta FRANCIA 1943.JPG|thumb|right|250px|Francia 1943]]▼
Dal giugno 1940 all'11 novembre 1942 lo ''Stato Francese'' fu, dunque, uno stato ufficialmente indipendente e neutrale. ▼
A questo governo si contrappose l'opera del [[generale]] [[Charles de Gaulle]], fuggito a [[Londra]] dopo la disastrosa ritirata di [[Battaglia di Dunkerque|Dunkerque]]. In un primo periodo lo ''Stato francese'' di Petain ebbe il pieno riconoscimento della comunità internazionale, mentre il semisconosciuto De Gaulle godeva dell'appoggio unicamente della Gran Bretagna, la quale agiva per giunta col malcelato intento di assicurarsi il controllo della flotta e delle colonie francesi.<ref>Arrigo Petacco, ''La seconda guerra mondiale''. Armando Curcio Editore, 1978.</ref>▼
▲Dal giugno 1940 all'11 novembre 1942 lo ''Stato Francese'' fu uno stato ufficialmente indipendente e neutrale.
Nel [[novembre]] [[1942]], per reazione alla invasione [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleata]] del [[Marocco]] e dell' [[Algeria]] ([[Operazione Torch]]), che fu debolmente contrastata dal Governo dello ''Stato Francese'', e per prevenire un eventuale sbarco alleato nella Francia meridionale, i Tedeschi, con l'aiuto degli Italiani, invasero la parte di Francia sotto il controllo del Governo di Vichy ([[Operazione Anton]]) e tolsero ogni autonomìa allo ''Stato Francese''.
La resistenza del Governo di Vichy a tale invsione fu poco più che formale, limitandosi ad un invio di telegrammi al governo tedesco, protestando per l'invasione e dichiarando decadute le condizioni d'armistizio stipulate nel 1940.
Pétain nominò Capo del Governo [[Pierre Laval]] con i poteri di dirigere la politica interna ed estera. Di fatto il più moderato Pétain si defilava ed il governo effettivo passava a Laval, più vicino ai nazisti.▼
L'unico rilevante atto di resistenza fu l'[[autoaffondamento della flotta francese a Tolone]].
▲[[File:Moneta FRANCIA 1943.JPG|thumb|right|250px|Francia 1943]]
Da quel momento e fino alla liberazione della Francia da parte delle truppe Alleate, il governo di Vichy, pur restando formalmente in carica, ebbe un potere decisionale quasi nullo, dipendendo quasi totalmente dai voleri del governo Tedesco.
▲Pétain nominò Capo del Governo [[Pierre Laval]], con i poteri di dirigere (seppur molto limitatamente) la politica interna ed estera. Di fatto il più moderato Pétain si defilava ed il governo effettivo passava a Laval, più vicino ai nazisti.
Ma ancora alla vigilia dello [[sbarco in Normandia]] il presidente degli [[Stati Uniti]] così scriveva<ref>Piero Lugaro, ''de Gaulle'', collana "i protagonisti" di Famiglia Cristiana.</ref> al Premier britannico: {{quote|Quando l'America è entrata in guerra, l'unica Francia che conosco stava dalla parte dei tedeschi.|[[Franklin Delano Roosevelt]], [[1944]]}}
In seguito all'invasione alleata della Francia, il [[17 agosto]] [[1944]] Laval diede le dimissioni ed il successivo [[20 agosto]] Pétain fu costretto dai Tedeschi a lasciare la Francia per
Così finiva lo ''Stato Francese''. ▲A questo governo si contrappose l'opera del [[generale]] [[Charles de Gaulle]], fuggito a [[Londra]] dopo la disastrosa ritirata di [[Battaglia di Dunkerque|Dunkerque]]. In un primo periodo lo ''Stato francese'' di Petain ebbe il pieno riconoscimento della comunità internazionale, mentre il semisconosciuto De Gaulle godeva dell'appoggio unicamente della Gran Bretagna, la quale agiva per giunta col malcelato intento di assicurarsi il controllo della flotta e delle colonie francesi.<ref>Arrigo Petacco, ''La seconda guerra mondiale''. Armando Curcio Editore, 1978.</ref>
Con il crollo del fronte germanico in Francia e la caduta successiva del [[Terzo Reich]], il maresciallo Pétain venne accusato di [[alto tradimento]] nei confronti della Repubblica francese e condannato a morte, seppur in già veneranda età, dai tribunali del nuovo stato francese ricostruito da Charles de Gaulle. Lo stesso generale de Gaulle, tuttavia, dispose che la condanna a morte al quasi novantenne maresciallo Pétain fosse commutata in una condanna al carcere a vita.
==Estensione Territoriale==
|