Biennio rosso in Italia: differenze tra le versioni

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== Biennio Rosso in Italia ==
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In '''Italia''' il "biennio rosso" fu caratterizzato dall'irruzione sulla scena politica di nuovi settori sociali, nuove idee e nuovi progetti volti a rinnovare profondamente la vita politica e sociale.
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L'evento che segnò con forza l'apertura del biennio fu l'ondata di moti contro il caroviveri (in Toscana ricordati come "[[Bocci-Bocci]]") che attraversò tutta la penisola tra primavera ed estate, mentre si ingrossava il [[movimento contadino]] con un'estesa e capillare serie di [[occupazioni delle terre]]. I socialisti organizzarono uno sciopero generale internazionale (20-21 luglio) per difendere le repubbliche socialiste sorte in [[Russia]] e [[Ungheria]] dall'aggressione militare delle potenze vincitrici della [[prima guerra mondiale]].
 
Nel novembre del [[1919]], si tennero elezioni che per la prima volta utilizzavano il [[sistema proporzionale]], voluto da socialisti e popolari. Il confronto elettorale era incentrato sulle liste di partito e non sui singoli candidati, che spesso erano troppo "sponsorizzati". Ebbero la meglio due partiti di massa: il [[Partito Socialista]] (che si affermò con il 32% dei voti come primo partito) e il [[Partito Popolare]] (che ottenne alla prima prova elettorale il 20%). Questi risultati elettorali non garantirono comunque al paese la stabilità necessaria ed il PSI, che aveva il maggior peso, continuò a rifiutare alleanze con i partiti cosiddetti "borghesi". L'Italia fu quindi guidata fino alla [[marcia su Roma]] da un'alleanza tra popolari e liberali.
Nel novembre del [[1919]], si tennero elezioni che per la prima volta utilizzavano il [[sistema proporzionale]], voluto da socialisti e popolari.
Il confronto elettorale era incentrato sulle liste di partito e non sui singoli candidati, che spesso erano troppo "sponsorizzati".
Ebbero la meglio due partiti di massa: il [[Partito Socialista]] (che si affermò con il 32% dei voti come primo partito) e il [[Partito Popolare]] (che ottenne alla prima prova elettorale il 20%).
Questi risultati elettorali non garantirono comunque al paese la stabilità necessaria ed il PSI, che aveva il maggior peso, continuò a rifiutare alleanze con i partiti cosiddetti "borghesi".
L'Italia fu quindi guidata fino alla [[marcia su Roma]] da un'alleanza tra popolari e liberali.
 
Dopo scioperi e occupazioni delle terre, nel 1920 la protesta aumentò, passando all'occupazione delle fabbriche. La [[FIOM]] (sindacato metalmeccanici) chiese il rinnovo del contratto per ottenere aumenti salariali e altre richieste, che gli industriali accolsero solo in parte. Venne quindi proclamato in risposta uno [[sciopero bianco]] da parte dei lavoratori, a cui gli industriali controbatterono con una serrata, ovvero la chiusura delle fabbriche.
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Il timore per ulteriori tumulti sociali ed una eventuale rivoluzione proletaria (propagandata dai socialisti) cominciò a diffondersi, favorendo la richiesta di una soluzione anti-socialista e autoritaria. Tra gli animatori del biennio rosso vi furono [[Amadeo Bordiga]] e [[Antonio Gramsci]], futuri fondatori del [[Partito Comunista d'Italia|PCd'I]].
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{{vedi anche|formazioni di difesa proletaria}}
 
==Note==