Apparato paramilitare del PCI: differenze tra le versioni

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==Prima fase: 1945-1954==
=== La formazione dell'apparato paramilitare ===
Secondo le ricerche di Gianni Donno (consulente della [[Commissione Mitrokhin]] e Professore ordinario di Storia contemporanea presso l'Università di Lecce, collaboratore dei think-tank conservatori [[L'Occidentale]] e [[Ragionpolitica]]), al momento del disarmo delle disciolte formazioni [[Partigiani|partigiane]] imposto dagli [[Alleati#Seconda guerra mondiale|alleati]], le armi più moderne ed efficienti non furono restituite. <br/>
Venne invece costituito un nucleo di azione clandestino, con base soprattutto nel centro e nel nord del paese (teatro della guerra di liberazione dopo l'[[armistizio di Cassibile|8 settembre]]), nucleo costituito in maggioranza di ex-membri delle [[Brigate Garibaldi|brigate partigiane «Garibaldi»]]. Tale forza clandestina sarebbe stata direttamente dipendente dalle strutture dirigenti del Partito Comunista Italiano, in particolare da [[Pietro Secchia]], braccio destro di [[Palmiro Togliatti]] <ref>Gianni Donno, "''La Gladio Rossa del PCI (1945-1967)''". Soveria Mannelli, Rubettino, 2001. </ref>.