Critiche ai Testimoni di Geova: differenze tra le versioni

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La dottrina dei [[Testimoni di Geova]], nonché la sua organizzazione, ha dato origine a diverse controversie. Le critiche più aspre provengono soprattutto dagli ex aderenti alla congregazione che lamentano vere e proprie forme di ''settarismo''.<ref name=infotdg>[http://www.infotdgeova.it/setta.htm Sul termine "setta"]</ref>, ma non mancano critiche anche da parte del mondo laico, come studiosi del diritto o nel campo della psicologia e sociologia, storici e linguisti. In generale le critiche principali vertono su due aspetti fondamentali: una sorta di dolosa determinazione del Gruppo Direttivo americano a mantenere il potere attraverso interpretazioni "licenziose" della Bibbia e il "condizionamento mentale" cui si troverebbe sottoposto il Testimone di Geova.<ref>[http://www.infotdgeova.it/dicono.htm L'opinione di Raymond Franz]</ref><ref>[http://www.infotdgeova.it/bilotti.htm La Storia di Giuseppe]</ref>
 
==Il carattere settario==
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* il poco spazio per forme di dissenso. Il dissenso, che deve essere manifestato attraverso forme codificate, può portare alla dissociazione con conseguente distacco dalla congregazione.<ref>[http://alessiaguidi.provocation.net/tdg/tdg2.htm Il dissenso fra i Testimoni di Geova]</ref> Il dissenso è oggetto di biasimo sia che concerna questioni dottrinali sia che concerna l'organizzazione o l'estabilishment organizzativo, questo poiché fin dal battesimo (nella formula adottata nel 1985)<ref>La Torre di Guardia del 1/10/85</ref> il battezzando dichiara ''pubblicamente di riconoscere l'Organizzazione diretta dallo spirito di cui Geova si serve, equivalendo ad un implicito riconoscimento "legale" dell'Organizzazione'' e del potere esercitabile sui membri della congregazione.<ref>[http://www.infotdgeova.it/esperienze/processo.php I Comitati Giudiziari e la libertà di coscienza]</ref> Inoltre ''è vietato ai Testimoni di Geova leggere pubblicazioni critiche verso le dottrine della Società''.<ref>La Torre di Guardia 15/3/86</ref>
 
* la pratica della disassociazione che caratterizza coloro che non si conformano ai precetti dottrinali. La pena per chi non si attiene alle norme dottrinali è, in ultima analisi (se il tdguno non si pente, pubblicamente, attreverso confessione di fronte la comunità, a volte penosa ed umiliante) la ''dissociazione'' dalla congregazione per cui non viene più salutato, né può avere alcun contatto sociale con gli altri aderenti (mentre con i familiari stretti non può avere associazione spirituale) venendo di fatto isolato dalla comunità e dunque in pratica dalla propria famiglia che ne fa parte (''non bisogna avere alcun tipo di rapporto - neanche un saluto - con chi si è allontanato dalla Società''<ref>La Torre di Guardia 1/1/82</ref>).<ref>[http://www.infotdgeova.it/claudio.htm Testimonianza di un ex Testimone di Geova]</ref> Come ogni precetto anche la dissociazone si ritiene derivi dal "volere di Dio". I critici, invece, sostengono che si tratti del tentativo di isolare dai Testimoni di Geova il dissociato al fine di impedire che altri possano valutare attentamente le motivazioni per cui il "disassociato" o il "dissociato" sono diventati tali ed evitare così possibili influenze.<ref>[http://alessiaguidi.provocation.net/tdg/tdg_disassoc.htm Perché tra i TdG esiste la disassociazione?]</ref> La stessa Torre di Guardia nel 1988 scriveva: ''eliminate il vecchio lievito, affinché siate una nuova massa, secondo che siete liberi da fermento». (1 Corinti 5:7) Evitando anche coloro che si sono volontariamente dissociati, i cristiani sono protetti da possibili idee critiche, indifferenti o persino apostate. - Ebrei 12:15, 16.''<ref>Torre di Guardia del 15-4-1988</ref> I testimoni, dal canto loro, affermano che l'espulsione è un mezzo per salvaguardare la purezza dottrinale e morale dell'organizzazione. L'esercizio di questo potere è necessario per garantire l'esistenza stessa dell'organizzazione e che la disassociazione viene operata con amore e rispetto. Il provvedimento della disassociazione non compromette in alcun modo i diritti fondamentali della persona come la sua dignità e la sua privacy, inoltre la persona disassociata può presentare appello più volte.<ref>[http://www.tdgonline.net/indice/articoli/disassociazione.htm La disassociazione su un sito non ufficiale dei TdG]</ref>
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: In diverse occasioni il giudice italiano si è pronunciato sulla disassociazione
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===Contestazioni sulla fedeltà della traduzione della Bibbia===
La traduzione della Bibbia fatta dai testimoni è stata criticata aspramente da moltissimi biblisti, grecisti e altri studiosi, in particolar modo da quelli di fama internazionale come il pastore Stedman e Hoekema, ma anche da biblisti interconfessionali, o da studiosi della lingua ebraica, assolutamenti laici. L'accusa principale è di aver volutamente manipolato e falsificato il testo sacro migliaia di volte (tutt'altra cosa che qualche sporadica traduzione errata che è rilevato esserci in tutte le traduzione: ne è esempio 'Kamilus' tradotto in 'cammello' anziche 'corda da nave/gomena' nella frase 'è più facile che nella cruna di un ago passi un cammello che un ricco'<ref> http://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=13&t=2364 Sul termine "cammello"]</ref>), sia nel Primo ma soprattutto nel Secondo Testamento al fine di accordarlo con le proprie dottrine che negano fra l'altro la divinità di Gesù Cristo. È da notare che la maggior parte ditutti quelli che accusano apertamente di falsisificazione la TNM sono schierati in antagonismo ai testimoni anche dal punto di vista religioso,. ma questa è una conseguenza ovvia rilevando essi una cattiva interpretazione e traduzione dei testi sacri, di cui esiste una prima copia originaria inequivocabilmente attendibile scritta in ebraico (e in alcune parti in assiro).
 
In riguardo alla traduzione, fulcro ne è la traduzione del tetradramma che indica il nome di Dio. Gli ebrei, per evitare che gli infedeli non credenti lo pronunciassero, lo trascrissero (successivamente) in modo che questi ultimi lo pronunciassero in modo errato, cioè proprio Jeova, invece che Javè. Perciò Jeova, Geova in italiano, non è dunque il vero nome di Dio, ma quello pronunciato dai non credenti. Su questa questione si innestano anche le accuse che i TdG in realtà non adorino Dio, ma qualcosa di altro, o qualc'un altro, il che potrebbe avere un senso dato che il primo simbolo della TdG era la croce inserita in una corona (strano anche per il fatto che non riconoscano la 'croce' che traducono come 'palo'), risaputo e accertato simbolo della massoneria, di cui il fondatore vi sono credibili dubbi fosse affiliato.
 
Ray Stedman, pastore presbiteriano,<ref> e' possibile ascoltare i suoi servoni in http://www.raystedman.org/bio.html</ref> nonché studioso e biblista accreditato nel mondo protestante, ha scritto: "Un accurato esame che va al di là dell'esteriore apparenza di erudizione dei traduttori, rivela un autentico miscuglio di fanatismo, ignoranza, pregiudizio e parzialità che viola ogni norma di critica biblica".