Se io fossi onesto: differenze tra le versioni
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== Trama ==
L'ingegnere minerario Pietro Kovach con tre lauree ma spiantato e disoccupato accetta suo malgrado per 10000 lire di farsi tre mesi di prigione a nome del trentunenne barone Paolo Vareghi condannato per aver falsificato la firma su un assegno di 50000 lire. 18 giorni prima dei termini esce un'amnistia. Demetrio, zio del barone, su suggerimento della figlia Clara si reca nel penitenziario per far visita al nipote mai visto prima per perdonarlo, dargli ospitalità e aiutarlo economicamente. Pietro vorrebbe spiegare tutto ma Vittorio il maggiordomo del barone, architetto dell'inganno, convince Pietro a continuare la farsa. In casa dello "zio", Pietro viene a sapere dal conte Stefano che il suo libro sulle ricerche petrolifere sta avendo successo. Clara che si sta innamorando del "cugino" non sopporta che il suo nome sia stato infangato per cui pericolosamente vorrebbe chiedere la revisione del processo per dimostrare la sua innocenza. Intanto Paolo rifugiatosi in campagna col nome di Pietro Kovach viene raggiunto dallo zio, che crede di parlare con l'ingegnere, per constatare se nella regione c'è petrolio. Condotto in casa Paolo incontra Pietro, qui si chiariscono ma continuano a reggere le loro parti. Il giorno dopo l'"ingegnere" valutato il terreno a modo suo consiglia il conte di
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