Adolphe-Charles Adam: differenze tra le versioni

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In capo a qualche anno quindi, si trovò nella condizione di poter suonare abbastanza bene il [[piano]] e di improvvisare con facilità sugli [[Organo|organi]] di più chiese di [[Parigi]], senza aver fatto nulla per pervenire a questo risultato e sebbene non fosse in grado di leggere speditamente una sola lezione di [[solfeggio]]. Aveva ricevuto qualche lezione di [[armonia]] da [[Widerker]], e, poco dopo ([[1817]]), entrò al [[Conservatorio]], luogo in cui non perse le sue cattive abitudini, ma dove infine, l'organizzazione della scuola, trionfò sulla sua indolenza.
 
Dopo aver seguito bene o male un corso di armonia sotto [[Reicha]], si mise a scrivere delle arie, dei duetti, delle scene intere, poco notevoli dal punto di vista della correttezza dello stile, ma in cui si trovavano delle facili melodie. [[Boieldieu]], che ebbe occasione di vedere questi saggi, credette di scorgervi il germe del [[talento]]. Prese Adam con sé nel suo corso di [[composizione]] e da questo momento il gusto dello studio si risvegliò nel giovane musicista. C'era, tra il maestro ed il discepolo, una singolare analogia di spirito e di passone per l'arte, fatta salva la differenza di talento. Tutti e due erano melodisti , tutti e due avevano per qualità dominante l'istinto dell'espressione della parola cantata e l'intelligenza scenica.
 
Adam era stato l'allievo che meglio conveniva al modo di insegnare tenuto da Boieldieu e questi, di contro, il maestro che meglio poteva sviluppare le capacità dell'allievo. Da lì l'intimità che si stabilì tra loro al primo incontro e i rapidi progressi del giovane compositore sotto la guida dell'autore de ''La dame blanche''.