Bartolomeo Picchiatti: differenze tra le versioni
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Dal [[1621]] ereditò il cantiere della [[Chiesa di San Carlo alle Mortelle]] nel quale progettò anche il collegio diventando architetto di fiducia dei [[Barnabiti]]. In seguito alla morte di Giulio Cesare Fontana avvenuta nel [[1627]], gli subentrò nell'ufficio di Ingegnere della Regia Corte, posto riservato anche al figlio. Dal [[1632]], insieme a [[Cosimo Fanzago]], progettò il Duomo di [[Pozzuoli]] al [[Rione Terra]] sulle preesistenze del Capitolium romano. Nel [[1638]] fu attivo presso la fabbrica della [[Chiesa dei Santi Apostoli (Napoli)|Chiesa dei Santi Apostoli]] dove progettò l'elegante campanile bicromo e nel cantiere della [[Chiesa di Santa Maria della Stella]] . Nel [[1641]] progettò la [[Basilica Sant'Agostino alla Zecca]] in collaborazione con il figlio e di incerta data fu il restauro della [[Chiesa di Santa Maria Donnalbina]].
Il Picchiatti morì nel [[1643]] e alla sua morte la direzione dell'opera fu assegnata a [[Onofrio Antonio Gisolfi]] che gli subentrò, fino al [[1656]], nella carica di Ingegnere regio. Parte fondamentale della storia della città partenopea, Bartolomeo Picchiatti a partire dagli inizi del'900 dà il nome ad una piccola ma importante via della città, situata in zona [[Soccavo]]
==Note==
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