Il nipote del Negus: differenze tra le versioni
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==Il romanzo==
Quando nell’agosto del 1929 il nipote del Negus Ailé Selassié con il consenso e l'appoggio delle autorità fasciste si iscrive alla Regia Scuola Mineraria di Vigàta tutto l'apparato burocratico e di governo, fino al Duce compreso, si attiva freneticamente perchè al principe venga riservato il miglior trattamento possibile al fine di dimostrare la generosità di stampo 'romano' del fascismo.
Ministero degli Esteri, Prefetto, Questore di Montelusa, federale di Vigàta, direttore della scuola di fronte ad ogni minimo inconveniente riguardante il giovane principe si danno da fare, intrecciando tra di loro una fitta corrispondenza, rimpallandosi eventuali responsabilità al fine di non perdere la poltrona, per rimediare e soddisfare i desideri del nobile nipote. Il principe conduce infatti un'allegra esistenza tra dissipazioni e amanti, senza badare a spese per le quali le sovvenzioni in denaro del governo etiopico e di quello italiano sono insufficienti tanto che il giovane non esita ad indebitarsi con tutti persino con il bordello della città da lui assiduamente frequentato.
Il motivo della generosa accoglienza italiana al nobile nipote risiede nel fatto che in quel periodo il governo fascista ha iniziato un contenzioso con l'Etiopia su i confini con la Somalia. Potrebbe quindi essere utile l'appoggio del giovane presso il Negus, anzi Mussolini in persona ha l'idea di far scrivere allo zio imperatore una lettera esaltante le virtù e le conquiste fasciste. Il giovane nipote però non sembra intenzionato a scriverla provocando così un terremoto tra le alte sfere che vedono pericolare le loro cariche
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