Il nipote del Negus: differenze tra le versioni

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==La vera storia==
{{Quote|In questo romanzo prendo spunto da un fatto realmente accaduto. Negli anni Trenta a Caltanissetta, prima della guerra d’Etiopia, venne a studiare nella scuola mineraria il nipote del Negus, ovviamente spesato dalla sua Corte. Si trattava di un principe di sangue reale, un personaggio interessante, originale. Si discuteva dei confini con la Somalia e prese in giro tutti.|Walter Guttadauria in ''La Sicilia'' del 21.2.2010)}}
In questo romanzo Camilleri riprende la forma narrativa già usata ne ''[[La concessione del telefono]]'' costituita da un insieme di documenti, lettere ufficiali, epistole confidenziali, giornali ecc. raffigurati tipograficamente nel loro aspetto reale.
 
Se i documenti sono frutto della fantasia di Camilleri non lo è invece la fonte della storia narrata che riguarda un personaggio reale il principe Brhané Sillassié, nipote del [[Negus]] [[Ailé Sellasié]] che negli anni [[1929]]-[[1932]] frequentò la Regia Scuola Mineraria di [[Caltanissetta]] conseguendo il diploma di perito minerario.
 
Camilleri ci dice di aver trovato la storia di questo singolare personaggio, un affascinante giovane nero che parlava perfettamente l'italiano nel libro ''I signori dello zolfo'' (Caltanissetta, 2001) di Michele Curcuruto.