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=Biografia Adriana Cavarero=
Adriana Cavarero insegnanasce filosofiaa politica[[Bra]] (in provincia di [[Cuneo]]) nel [[1947]].Trascorre la sua adolescenza a [[Torino]] e, successivamente, a [[Verona]]. Si laurea in Filosofia e lavora all'Università di [[Padova]], sino al [[1984]]. A Verona, dove fonda con altre la Comunità filosofica femminile "[[Diotima]]" - da cui si dimette nel [[1990]] - insegna "Filosofia politica" oltre edad èessere Visiting Professor presso la New York University. Il suoi interessi spaziano dal pensiero antico a quello moderno e contemporaneo, soprattutto nella loro valenza politica. Due sono gli aspetti che influenzano il suo approccio alla tradizione filosofica. In primo luogo, il "pensiero della differenza sessuale" come prospettiva teorica che va a decostruire il testo occidentale da un punto di vista femminista. In secondo luogo, il pensiero di [[Hannah Arendt]], utilizzato nelle sue categorie più innovative: come quella di nascita, unicità, azione e narrazione. Il risultato à una ricerca che insiste sulla unicità concreta, incarnata e sessuata, dell'essere umano. Alla solitaria astrattezza del Soggetto filosofico, così come alla sua imprendibile frammentazione postmoderna, viene contrapposta l'unicità vivente di un sé che si genera nelle relazioni plurali, concrete e corporee, con gli altri esseri umani.
 
=Books=
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- Orrorismo. Ovvero della violenza sull'inerme, Feltrinelli, Milano 2007 (English translation: Horrorism: Naming Contemporary Violence, Columbia U.P., New York 2008). .
 
=saggi ed articoli=
 
- Per una teoria della differenza sessuale;
=ADRIANA CAVARERO=
- Il pensiero della differenza sessuale (1987);
- La passione della differenza, in Storia delle Passioni (1995);
- Il bene nella filosofia politica di Platone e di Aristotele, in "Filosofia politica", 2(1988);
- Il modello democratico nell'orizzonte della differenza sessuale in "Democrazia e diritto", 2(1990);
- Hannah Arendt: la libertà come bene comune in "Democrazia e diritto" 5-6(1991);
- Birth, Love, Politics, in "Radical Philosophy" 86(1997).
 
=IL PENSIERO=
fonte: http://www.filosofico.net/cavarero.htm
VITA E OPERE
 
Adriana Cavarero nasce a Bra (in provincia di Cuneo) nel 1947. Trascorre la sua adolescenza a Torino e, successivamente, a Verona. Si laurea in Filosofia e lavora all'Università di Padova, sino al 1984. Poi a Verona, dove fonda con altre la Comunità filosofica femminile "Diotima" - da cui si dimette nel 1990 - e insegna "Filosofia politica". Negli anni Novanta intensifica i rapporti con il pensiero femminista internazionale, tenendo vari corsi universitari in Inghilterra e negli Stati Uniti. Fra le sue opere ricordiamo: Dialettica politica in Platone (1974); L'interpretazione hegeliana di Pamenide, Quaderni di Verifiche, (1984); Nonostante Platone (1990); Corpo in figure (1995); Tu che mi guardi, tu che mi racconti (1997). Fra i saggi ed articoli vanno invece menzionati: Per una teoria della differenza sessuale; Il pensiero della differenza sessuale (1987); La passione della differenza, in Storia delle Passioni (1995); Il bene nella filosofia politica di Platone e di Aristotele, in "Filosofia politica", 2(1988); Il modello democratico nell'orizzonte della differenza sessuale in "Democrazia e diritto", 2(1990); Hannah Arendt: la libertà come bene comune in "Democrazia e diritto" 5-6(1991); Birth, Love, Politics, in "Radical Philosophy" 86(1997).
 
 
IL PENSIERO
 
Il mondo non è abitato dall'"Uomo" – come invece sostiene la tradizione filosofica dai Greci fino al ‘900 -, ma da esseri umani, corporei e sessuati, unici e irripetibili. La domanda fondamentale della filosofia non deve più chiedere che cos'è l'Uomo o l'Essere, bensì chi sei tu. Da sempre la narrazione conosce l'importanza di questa domanda e risponde raccontando una storia. La filosofia può invece rispondere pensando l'identità, fragile ed esposta, di un sé che esiste in relazione con gli altri e la cui esistenza non può essere sostituita da nessun'altra. Il pensiero della differenza sessuale e quello di Hannah Arendt risultano decisivi per pensare questo carattere espositivo e relazionale dell'identità che lavora per una riedificazione radicale dell'etica e della politica. In un’intervista di fine anni ’90, così disse la Cavarero: "Ho molti interessi, ma il mio interesse filosofico fondamentale è quello di dare senso, di fare una filosofia, di praticare una filosofia sensata, ossia restituire a che cos'è, a ciò che è. E una delle caratteristiche di ciò che è, per quanto riguarda noi esseri umani è il fatto che ognuna e ognuno di noi è un essere unico, con una vita irripetibile. Questo mi sembra una realtà molto interessante e tuttavia tradizionalmente la filosofia non si interessa di questo. Lo ritiene un elemento secondario da indagare. Questo è esattamente l'aspetto della filosofia che a me piace di meno. Quindi cerco di praticare una filosofia che invece dia senso a questo nostro esistere, che è un esistere unico, incarnato, irripetibile, dove ne va di ognuno e di ognuna di noi". Nel femminismo classico si cercava di costruire l'identità femminile partendo da un soggetto centrale, il maschio, ed elaborando differenze rispetto a questo: in tal modo, la donna manteneva connotati di marginalità e risultava essere un polo contrapposto e non paritetico rispetto alla dominanza del polo maschile, che così diveniva quasi un soggetto universale neutro.