Adolphe-Charles Adam: differenze tra le versioni

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== La vita ==
'''Adolphe-Charles Adam''', figlio di [[Louis Adam]], non fu in un primo tempo destinato dai suoi genitori allo studio della musica, ma venne messo molto giovane, in un pensionato per cominciare studi letterari e per diversi anni frequentò il [[liceo]] "[[Napoleone]]", ma, nemico dello studio, vi fece pochi progressi e non andò al di là della quarta classe. Dietro le sue insistenti e reiterate richieste, suo padre acconsentì infine a ritirarlo dal collegio e a dargli un maestro di musica che ebbe a lagnarsi di lui, non meno dei suoi professori di [[greco]] e [[latino]].
 
Musicista d'istinto, gli sembrava più facile indovinare il meccanismo dell'arte che apprenderlo, d'altronde, poco sorvegliato nel suo studio, godeva di una grande libertà, di cui non è raro che un giovane abusi:
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In capo a qualche anno quindi, si trovò nella condizione di poter suonare abbastanza bene il [[piano]] e di improvvisare con facilità sugli [[Organo|organi]] di più chiese di [[Parigi]], senza aver fatto nulla per pervenire a questo risultato e sebbene non fosse in grado di leggere speditamente una sola lezione di [[solfeggio]]. Aveva ricevuto qualche lezione di [[armonia]] da [[Widerker]], e, poco dopo ([[1817]]), entrò al [[Conservatorio]], luogo in cui non perse le sue cattive abitudini, ma dove infine, l'organizzazione della scuola, trionfò sulla sua indolenza.
 
Dopo aver seguito bene o male un corso di [[armonia]] sotto [[Antonin Reicha]], si mise a scrivere delle arie, dei duetti, delle scene intere, poco notevoli dal punto di vista della correttezza dello stile, ma in cui si trovavano delle facili melodie. [[BoieldieuFrançois Adrien Boïeldieu]], che ebbe occasione di vedere questi saggi, credette di scorgervi il germe del [[talento]]. Prese Adam con sé nel suo corso di [[composizione]] e da questo momento il gusto dello studio si risvegliò nel giovane musicista. C'era, tra il maestro ed il discepolo, una singolare analogia di spirito e di passone per l'arte, fatta salva la differenza di talento. Tutti e due erano melodisti , tutti e due avevano per qualità dominante l'istinto dell'espressione della parola cantata e l'intelligenza scenica.
 
Adam era stato l'allievo che meglio conveniva al modo di insegnare tenuto da Boieldieu e questi, di contro, il maestro che meglio poteva sviluppare le capacità dell'allievo. Da lì l'intimità che si stabilì tra loro al primo incontro e i rapidi progressi del giovane compositore sotto la guida dell'autore de ''La dame blanche''.
Quando Adam concorse all'"Accademia delle belle arti" dell'istituto per il gran premio di composizione, la sezione di musica, chiamata a giudicare, notò la somiglianza del suo stile con quello del suo maestro. Gli fu assegnato il secondo premio. Aveva sperato nel primo, ma non se ne ebbe troppo a male, perché, più che viaggiare col titolo di pensionato dello stato, gli premeva darsi immediatamente alla carriera di compositore drammatico alla quale si sentiva predestinato.
 
Ma per arrivare al [[teatro]], non bastava aver compiuto gli studi con qualche successo, poiché il talento di un musicista non può essere apprezzato che sulla scena, ma prima bisogna arrivarci. Comprendendo la difficoltà di uscire da questo circolo vizioso, Adam non immaginò mezzo migliore dell'introdursi a poco a poco nel teatro.<br>