Interpretatio Prudentium: differenze tra le versioni
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I primi [[giurista|giuristi]] a [[Roma]] furono i '''[[pontefice|pontefici]]''', ai quali i cives si rivolgevano per conoscere quale fosse il ''ius''. Il responso pontificale, la cui interpretazione rimase aderente alla lettera del precetto o dell'atto negoziale considerati, era vincolante. Essi tuttavia accrebbero il ''ius civile'' e ne consolidarono le strutture perché diedero tante volte di ''mores et leges'' un'interpretazione in senso diverso da quello comune di spiegazione della portata di un frase. Quella pontificale fu la prima [[interpretazione]] creativa tutte le volte in cui da istituti e precetti esistenti essi ricavavano nuovi istituti.
Con la fine dell'età arcaica si spezza il monopolio pontificale del diritto. La [[giurisprudenza]] laica che comincia ad operare all'attività consultiva (''responsa'') aggiunge l'insegnamento e la composizione di opere giuridiche. Anch'essi, certo, davano gratuitamente pareri che, se emessi da giuristi qualificati, godevano di estrema considerazione tale da andare ad incidere sulla risoluzione di una controversia. Con [[Augusto]] venne loro conferito il ''ius respondendi ex auctoritate principis'', sicché il responsanso del giurista aveva una sua particolare ''auctoritas'', come se a risolvere la
[[Categoria:Diritto romano]]
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