Capodistria: differenze tra le versioni
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Dopo l'amministrazione austriaca, che seguì alla caduta di Venezia ed al periodo napoleonico, la città fu annessa all'[[Italia]] nel [[1918]].
Con la fine della [[seconda guerra mondiale]] e il trattato di pace del [[1947]] Capodistria fu compresa nella zona B del "[[Territorio libero di Trieste]]" (TLT), amministrata dalle forze jugoslave. La popolazione italiana, eccetto una piccola minoranza, prese la via dell'[[esodo istriano|esodo]], soprattutto dopo il [[Memorandum di Londra]] del [[1954]] quando fu chiaro che la città non sarebbe più ritornata alla sovranità italiana.
A partire dall'[[VIII secolo]], forse addirittura dal [[VI secolo|VI]], Capodistria fu sede vescovile. Uno dei vescovi della città fu il riformatore luterano [[Pier Paolo Vergerio]]. Nel [[1828]], il vescovato venne fuso con la [[diocesi]] di Trieste, ma venne ripristinato dopo la [[seconda guerra mondiale]] per riflettere i nuovi confini politici quando divenne parte della [[Jugoslavia]], prima dell'indipendenza slovena del [[1991]].
Nel [[1970]]
== Italiani ==
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