Massimo Scaligero: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 28:
Elemento essenziale del contributo di Scaligero all’antroposofia è l’indicazione costante della ''Via del pensiero'' come attitudine teorica e pratica dello sviluppo della personalità di ciascuno - quindi dell’Io – che egli, nell’opera ''Tecniche della concentrazione interiore'' descrive così:
''"L’uomo conosce e in qualche modo domina il mondo, mediante il pensiero. La contraddizione è che egli non conosce né domina il pensiero. Il pensiero permane un mistero a se stesso. La filosofia, la psicologia, traggono alimento da esso, ma, da quando esistono, non mostrano di aver afferrato il senso del suo movimento, il contenuto ultimo del processo logico, del quale si giovano per le loro strutture dialettiche. Ritengono che il pensiero sia la dialettica, coincida con la dialettica: nasca e finisca come dialettica. Ai fini del Sapere, l’oggettività esteriore sorge come sistema di valori nella coscienza umana, ma questa ignora di istituire il fondamento di quella e di determinare l’oggettività come concetto, prima della consapevolezza dialettica del concetto medesimo. Logicamente, l’uomo sa che cosa è un concetto, ma ignora che cosa esso sia come forza e come nasca e quale il suo potere di compimento nel reale: che è più che il suo apparire dialettico e logico: il potere medesimo della vita".''
Sull’esempio di Rudolf Steiner, egli fece della
Negli ultimi venti anni della sua vita teneva regolarmente riunioni presso una casa romana. I resoconti di questi incontri, che si sviluppavano su temi posti dalle domande dei presenti, sono pubblicati sulla rivista ''Graal'' (ed. [[Tilopa]]), e cominciano ad apparire anche sul Web,
La sua provenienza e la sua iniziale vicinanza all’ambiente della Tradizione – che vedeva Julius Evola animatore di un cenacolo "magico" nella Roma degli anni Venti e Trenta – furono fonte di fraintendimenti ancora attuali.
Egli ribadì sempre che il contenuto perenne, essenziale, spirituale della Tradizione non va confuso con la sua forma, che si modifica di epoca in epoca. A tal riguardo, leggiamo, nell’introduzione al suo libro Tradizione Solare:
|