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==Storia==
Una fontana a due zampilli, ed altri ancora che per caduta fuoriescono dalla vasca; è questo il simbolo del legame secolare con l’acqua che identifica il paese di Fiumata. Un segno premonitore del cambiamento a cui questo antico borgo era destinato.
Arrivato a noi grazie ai registri catastali preonciari e onciari del [[Settecento]], il simbolo è rintracciabile ancora oggi presso l’archivio di stato
La chiesa di Sant’Angelo, realizzata utilizzando materiale di spoglio derivato da una villa romana, intorno alla quale si è sviluppato il borgo di Fiumata, era considerata una delle più antiche del territorio, risalente secondo alcuni studiosi al V-VI secolo. L’ipotesi è avvalorata dal fatto che l’evangelizzazione del Cicolano risale agli albori dell’avvento cristiano.
Secondo il
Nonostante le violente incursioni operate dai [[saraceni]] già a partire dal IX secolo, i monaci farfensi esercitarono per lungo tempo la cura parrocchiale di Sant’Angelo tramite presbiteri dipendenti dall’abbazia, come attesta una carta del 923. Dal documento risulta che la chiesa era stata incendiata dai saraceni anni prima, notizia rintracciabile più tardi in uno scritto del 967, che attesta la conferma del gualdo dell’abbaziada parte di [[Ottone I]].
La stessa fonte ci informa che esisteva in quel tempo anche una scuola monastica e un consistente insediamento benedettino, di cui oggi resta purtroppo soltanto una chiesa diroccata, intitolata alla Madonna del Basilisco o Basilisco, con annesso un fabbricato, anticamente adibito a ricovero dei monaci. In parte restaurato ad abitazione privata, ubicato su di un colle, detto “della Madonna” , l’insieme è situato a circa un chilometro dal nuovo centro abitato. Il nome di Fiumata, Terra Flumata compare però per la prima volta solo nel XIII secolo quando dall’Abbazia di Farfa, passò a far parte dei beni dell’Abbazia di San Salvatore Maggiore.
Nel 1561 l’assenza quasi continua del rettore costrinse la popolazione, per avere i sacramenti, a recarsi presso l’abitato di Mareri; questo disagio si potrasse per lunghi anni.
Risulta quindi chiara la ragione per cui, nella metà del [[1700]], sotto papa [[Benedetto XIV]], il bolognese [[Prospero Lambertini]], considerato il “buon uomo” , sempre attento e premuroso alle esigenze dei fedeli, la chiesa di Fiumata fu riunita alla diocesi di Rieti. Le visite pastorali del [[1805]] e [[1828]] indicano il paese, al tempo con 176 abitanti, appartenente al feudo del casato [[Sciarpa]]-[[Barberini]].
Il territorio, possedimento della potente famiglia romana, sottoposto alla giurisdizione del vicariato di [[Marmosedio]], comprendeva anche i centri di [[Petrella]], [[Staffoli]], Mareri, Colle della Sponga, Sant’Ippolito, [[Vallececa]], [[Girgenti]], Fagge, Collemazzolino, Sant’Agapito, Casapaoli, Casadelforno, Mercato, Villette.
Negli anni seguenti, il paese di Fiumata s’ingrandì lentamente, raddoppiando il numero dei suoi abitanti, che nel 1897 raggiungevano le 350 unità.
La creazione dell’invaso artificiale del lago, rende oggi difficile la ricostruzione della storia di questo antico borgo: infatti unitamente al vecchio paese sono state sommerse tutte quelle testimonianze storico-architettoniche che avrebbero aiutato a comprenderne il passato.
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