Assoro: differenze tra le versioni
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Don Francesco Saverio Valguarnera e Gravina nel 1714 costituì e fu comandante di uno dei due reggimenti di fanteria siciliana che entrarono a far parte dell’esercito di Vittorio Amedeo II. Dopo la perdita della Sicilia da parte del sovrano sabaudo, Don Francesco Saverio rimase al suo servizio, il reggimento da lui comandato perse però il nome di Valguarnera per divenire di Sicilia, nel 1721 fu nominato comandante della 3^ compagnia della Guardia del Corpo ( unità costituita allora da siciliani), nel 1732 divenne Colonnello comandante della Guardia Svizzera e Generale degli Svizzeri nel regno di Sardegna, nel 1737 fu cavaliere dell’Ordine della Santissima Annunziata, nel 1739 nominato Viceré di Sardegna morì senza assumere l’incarico. A lui subentrò la figlia Marianna, ma non senza qualche difficoltà a causa del fatto di essere muta ( è l’eroina del libro di Dacia Maraini “La lunga vita di Marianna Ucria”). A questo punto Marianna (5° principessa di Valguarnera, 10° contessa di Assoro e 7° principessa di Gangi) sposò lo zio Don Pietro. Altro fratello di Don Francesco Saverio fu Don Emanuel ambasciatore a Madrid e comandante delle Guardie del Corpo con le quali si batté a fianco di Carlo Emanuele III. Nel 1748 divenne Viceré di Sardegna. Nel settembre 1711, Anna Maria Valguarnera nata a Gravina, dava inizio alla costruzione della villa di Bagheria completata dal nipote Pietro (il marito di Marianna).
7° ed ultimo principe di Valguarnera fu D.Pietro (1779-1855) nipote di Marianna, figlio di D. Giuseppe Emanuele, 13° conte di Assoro, 9° principe di Gangi, principe di Gravina, barone della Bozzetta e del Mercato del Fegotto, signore di Rosetti ed Erbebianche, s. di Vicareto, s. di Artesinella, Canali e Mandra del Piano, s. di Albaruso. Alla sua morte i titoli passarono a sua nipote Agata (figlia del fratello Girolamo) e quindi, dal matrimonio con Don Giuseppe Alliata e Moncada, transitarono in Casa Alliata di Villafranca.
S.M. degli Angeli
La chiesa con l’annesso convento fu eretta dai Padri Riformati nel 1622.�Era la prima chiesa che sorgeva, in Assoro, dopo la ribellione protestante che aveva abolito ogni segno esterno di culto. In questa nuova chiesa mariana trionfa anche lo sfarzo barocco e l’esteriorità della Fede. La solenne “scalea” - adornata di eleganti colonnine con balconate lapidee - inizia con una massiccia croce (due monoliti incrociati ad incastro, ricavati direttamente dallo scavo della cisterna del chiostro). Quando gli abusivismi non avevano deturpato il paesaggio, il possente segno della Redenzione dominava il quartiere sottostante ed era visibile da Piazza Marconi.
==Evoluzione demografica==
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