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==Vita==
Fino agli inizi del XX secolo, pochissimo si sapeva della vita di Nicolò Raguseo: di lui si conosceva unicamente la firma -su due quadri, apposta comenelle forme ''Nicolo Raguseo'' e ''Nicolaus Rhagusinus'' - su due quadri. Tramite l'analisi comparata, si era riusciti ad identificare altre opere dovute alla mano dello stesso artista, ma nulla più.
 
Nel 1917 l'allora ricercatore dell'Archivio di [[Ragusa (Dalmazia)|Ragusa]] Karlo Kovać riuscì a dimostrare che il padre di Nicola era il pittore di [[Slano]] (una piccola località a sud di Ragusa) Božidar Vlatković. Fu il punto d'inizio per una proficua ricerca archivistica, che diede i suoi frutti e pure un nuovo nome all'artista, ribattezzato in [[lingua croata|croato]] ''Nikola Božidarević'', e cioè "Nicola di Božidar".
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Božidar Vlatković aveva lasciato la natia Slano nel 1462, per entrare come lavorante in una bottega artistica di Ragusa. L'anno seguente fu apprendista presso il [[Cattaro|cattarino]] [[Lorenzo Marini]] (in croato noto col nome di ''Lovro Dobričević Marinov''), per il quale stava probabilmente lavorando a Cattaro quando gli nacque il figlio Nicola.
 
Nel 1470 Vlatković aveva già acquisito una fama sufficiente per aprire una propria bottega a [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]], ove è molto probabile che il figlio mosse i primi passi nel mondo dell'arte.
 
Nel settembre del 1476 il giovane Nicolò risulta apprendista del maestro raguseo Petar Ognjanović, che gli promette in cambio vitto, alloggio, ammaestramenti e - alla fine del praticantato - una somma di 1000 [[Hyperpyron|iperperi]], un mantello e gli strumenti del mestiere.
 
Qualcosa fece però ritornare i due artisti sui loro passi, tanto che il 6 gennaio 1477 il contratto viene annullato di comune accordo: il giovane Nicolò partì quindi per l'Italia, ritornando a Ragusa solo nel 1491.
 
Si è ipotizzato che nel suo lungo periodo italiano egli abbia lavorato con i maestri della [[scuola di Murano]], che ebbe nei [[Vivarini]] i suoi massimi rappresentanti. Fu anche influenzato anche dall'opera dei fratelli [[Carlo Crivelli|Carlo]] e [[Vittorio Crivelli]], oltre che dal [[Vittore Carpaccio|Carpaccio]]. Sulla base dell'analisi delle sue successive opere ragusee, si ritiene che molto probabilmente avesse studiato gli affreschi del [[Perugino]] e del [[Pinturicchio]] a [[Roma]].
 
[http://books.google.it/books?id=N1647OyYAqMC&pg=PA108&lpg=PA108&dq=nicolaus+rhagusinus&source=bl&ots=XhcT9Q6qy1&sig=mqdPnpsHbLUrpIafIUl-3j8QnpM&hl=it&ei=ShPfS8jmKpOUnwOw3YDSBw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CAwQ6AEwAQ#v=onepage&q=nicolaus%20rhagusinus&f=false]