Tolleranza zero: differenze tra le versioni
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La politica della '''tolleranza-zero''', al contrario di quello che fa intendere, non è una politica del pugno di ferro e dalle maniere brutali, ma è un modello di governo intransigente verso le trasgressioni minori, come il mancato pagamento del biglietto dell'autobus. L'abitudine alla legalità produce in poco tempo una riduzione della microcrimimalità ma anche degli stupri e degli omici.
Deriva dalla teoria della "Finestra Rotta" che prevede che se le persone si abituano a vedere una finestra rotta, in seguito si abitueranno anche a vedere altre cose devastate senza reagire: riparando la finestra, si abitua la gente alla legalità.
Se l'idea è quella di arrivare a punire ogni infrazione di legge, indipendentemente dall’entità della trasgressione, a questo si arriva per gradi e cominciando dalle piccole cose.
In Italia il termine è stato stravolto dall'uso demagogico di partiti politici, senza alcuna relazione alla teoria che ne è a fondamento.
Il termine viene usato in Italia in generale o in riferimento a una particolare categoria di trasgressioni: si può ad esempio parlare di tolleranza-zero nei confronti del fumo.
La tolleranza-zero viene tipicamente applicata dalle scuole, relativamente a certi ambiti quali la detenzione e l’utilizzo di droghe o di armi. Per esempio, uno studente trovato in possesso di droga o di armi in una scuola che applica la tolleranza-zero incorrerà immediatamente nella massima sanzione prevista. È chiaro che una tale politica richiede una normativa estremamente esplicita; una normativa confusa o generica potrebbe provocare altrimenti grosse conseguenze.
[[Categoria:Pratiche politiche]]
[[en:zero-tolerance policy]]
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