Pluto (Aristofane): differenze tra le versioni

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Cremilo ragiona sulla distribuzione della ricchezza: essa non capita né ai virtuosi né ai non virtuosi, perché Pluto agisce casualmente. Il motivo è che Pluto non ci vede: così, Cremilo si convince che bisogna curarlo, di modo che, da quel momento in avanti, egli renda ricco solo chi se lo merita, così da rendere il mondo migliore.
 
Nella seconda parte della commedia, appare anche la dea [[Penia (mitologia)|Penia]] (cioè la Povertà), che ribatte agli argomenti di Cremilo, facendolo riflettere sul fatto che senza povertà non ci sarebbero schiavi e che nessuno lavorerebbe, perché tutti sarebbero ricchi.
 
Pluto, che s'è curato la vista al tempio di [[Asclepio]], comincia a svolgere il proprio lavoro, trasformando i ricchi in poveri e viceversa sulla base della loro virtù. Coloro che perdono in un attimo i loro beni si lamentano e esprimono il proprio rancore.