L'Assiette au Beurre: differenze tra le versioni
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'''''L'Assiette au Beurre''''' è stata la più graffiante e celebre [[rivista|riviste]] francese di [[satira]] politica e sociale. Uscì dal [[4 aprile]] [[1901]] al [[15 ottobre]] [[1912]] per un totale di 593 numeri, oltre a 7 speciali. In A differenza di pressoché tutte le altre riviste illustrate del tempo, dove il rapporto parola-immagine era costantemente sbilanciato a favore della parte testuale, ne L’Assiette au Beurre questo rapporto viene completamente stravolto, relegando il testo scritto a un’inaudita marginalità, ovvero a sintetico commento dell’immagine, anticipando così le più moderne forme di pubblicità, in cui notoriamente l’immagine costituisce il tutto. Non si pensi, a questo punto, che con tale peso dato all’illustrazione la rivista assumesse la valenza di un album, di un
Un’ultima nota sull’unicità de L’Assiette au Beurre spetta, last but not least, ai suoi illustratori. Nei 600 numeri pubblicati, ovvero 593 numerati più 7 speciali, collaborarono complessivamente 216 illustratori , per un totale di circa 9600 immagini appositamente realizzate. Alcune personalità parteciparono solo con qualche immagine ai pochi numeri collettivi; altri realizzarono almeno un intero numero della rivista, al solito con illustrazioni a piena pagina, metà delle quali a colori; altri ancora realizzarono più e più numeri della rivista, come nel caso di Grandjouan, che con i suoi ben 42 numeri monografici è certamente l’illustratore più rappresentato . Ma, al di là dei numeri e proprio per il suo carattere monografico, L’Assiette au Beurre è indubbiamente il più importante strumento per la conoscenza diretta di molti illustratori, altrimenti documentabili solo tramite illustrazioni sporadiche, sparse nel mare magnum delle riviste illustrate del tempo. Certamente, i numeri più noti della rivista sono quelli disegnati dai grandi nomi della storia dell’arte. Esemplare è a tal proposito il numero forse più noto della rivista, realizzato da Felix Vallotton completamente in litografia, con pagine stampate solo al recto al fine di permettere una presentazione in singoli fogli incorniciati, come suggerito da un avviso posto in quarta di copertina. Le sorprese più piacevoli per lo studioso della storia dell’illustrazione risiedono però nella miniera d’immagini che L’Assiette au Beurre fornisce di illustratori certo mediaticamente meno noti, ineccepibili però nella modernità delle soluzioni grafiche adottate, come nel caso di Gustave Henri Jossot (1866-1951), straordinario nell’utilizzare una personalissima e raffinata stilizzazione derivata dalle stampe giapponesi e dai Nabis.
Le tecniche usate per la stampa erano all'avanguardia, alcuni numeri furono addirittura realizzati in litografia.
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