Ordine certosino: differenze tra le versioni
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Fin dai tempi di san Bruno i certosini hanno adattato il [[rito latino]] alle loro particolari esigenze eremitiche. Papa [[Paolo VI]], nella sua lettera indirizzata al Ministro Generale dei certosini nel [[1971]] [http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/letters/1971/documents/hf_p-vi_let_19710418_padre-poisson_lt.html], ''"la Sede Apostolica non ignora che la liturgia dei monaci solitari dev’essere adattata al loro genere di vita, dev’essere tale cioè che in essa abbiano prevalenza il culto interiore e la meditazione del mistero, che si nutre d’una fede viva"''.
In seguito al [[Concilio Vaticano II
Il canto liturgico certosino, inoltre, pur non essendo molto differente dal canto piano gregoriano, risulta molto più semplice. Il repertorio certosino ignora sequenze, tropari e altre composizioni troppo difficili da eseguire. Gli Statuti certosini, del resto, non permettono alcuno strumento musicale.
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