Cecenia: differenze tra le versioni

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==Politica==
 
La Cecenia è ufficialmente una Repubblica federata alla Federazione Russa, la cui Costituzione regionale è entrata in vigore il [[2 aprile]] [[2003]], dopo un referendum tenutosi il [[23 marzo]] [[2003]]. Il referendum è stato però bollato come "farsa" da molte ONG, come anche larga parte delle tornate elettorali tenutesi in Cecenia dal 1999 in poi. <br>
Sin dal [[1990]] la repubblica cecena è stata al centro di conflitti legali, militari e civili riguardanti la sua indipendenza. L'attuale governo recepisce la maggior parte delle leggi della precedente Repubblica socialista sovietica, della successiva Repubblica cecena e della Federazione Russa. Questo compromesso viene visto da alcuni come troppo pro-federale. A dispetto dell'opinione corrente, la maggior parte dei cittadini ceceni vede la propria Repubblica come parte della Federazione Russa (oltre il 70% anche secondo sondaggi di fonte indipendente e anti-russa). <br>
 
Alla fine della ''prima guerra russo-cecena'' (1991-96), iniziata a causa della già citata proclamazione dell'indipendenza da parte dell'allora Presidente Dudayev (successivamente ucciso), viene eletto come primo Presidente della Cecenia '''Aslan Maškhadov''', il Comandante delle Forze ribelli che firmò con il Generale '''Aleksandr Lebed''' la tregua con le forze armate russe. <br>
Sin dal [[1990]] la repubblica cecena è stata al centro di conflitti legali, militari e civili riguardanti la sua indipendenza. L'attuale governo recepisce la maggior parte delle leggi della precedente Repubblica socialista sovietica, della successiva Repubblica cecena e della Federazione Russa. Questo compromesso viene visto da alcuni come troppo pro-federale. A dispetto dell'opinione corrente, la maggior parte dei cittadini ceceni vede la propria Repubblica come parte della Federazione Russa (oltre il 70% anche secondo sondaggi di fonte indipendente e anti-russa).
Maškhadov è stato eletto con un mandato quadriennale in un'elezione tenuta sotto monitoraggio internazionale nel [[1997]], quando i separatisti rappresentavano una forza maggioritaria. Tuttavia una grave crisi economica, le continue azioni terroristiche di '''Shamil Basayev''' e la perdurante presenza di "signori della guerra" che sostituivano anche completamente l'autorità governativa ridimensionarono fortemente la figura del Comandante Maškhadov. <br>
 
Nel [[1999]], Basayev decideva di allargare lo spettro del conflitto al vicino [[Daghestan]]. A nulla sono serviti i tentativi di Maškhadov di ridurlo a più miti consigli. Nel 2001, Maškhadov promulgava un decreto che ne prorogava la carica per un altro anno. Non gli è stato tuttavia possibile partecipare elle elezioni presidenziali del [[2003]], dato che i partiti separatisti furono posti fuori legge e che su di lui pendesse l'accusa di far parte di forze separatiste. <br>
Alla fine della ''prima guerra russo-cecena'' (1991-96), iniziata a causa della già citata proclamazione dell'indipendenza da parte dell'allora Presidente Dudayev (successivamente ucciso), viene eletto come primo Presidente della Cecenia '''Aslan Maškhadov''', il Comandante delle Forze ribelli che firmò con il Generale '''Aleksandr Lebed''' la tregua con le forze armate russe.
Maškhadov fu costretto a ritirarsi sulle montagne, mentre il [[5 ottobre]] [[2003]] '''Akhmad Kadyrov''', uno dei primi leader della guerra separatista - visto oggi dai separatisti come un traditore - è stato eletto Presidente della Repubblica con l'83% dei consensi. L'[[OSCE]] ha tuttavia segnalato brogli elettorali e atti di intimidazione da parte dei soldati russi, nonché l'esclusione delle liste separatiste dalla contesa elettorale. A capo del Consiglio di Sicurezza ceceno è salito '''Rudnik Dudaev''', mentre '''Anatolij Popov''' è diventato Primo Ministro. <br>
 
Lo scorso [[9 maggio]] [[2004]], Kadyrov è stato ucciso in uno stadio di Groznyj con una [[mina (ordigno)|mina]] posta nella tribuna d'onore fatta esplodere durante una parata a commemorazione della [[seconda guerra mondiale]]. '''Sergej Abramov''' ne ha assunto le funzioni ''ad interim'' dopo l'attentato. <br>
Maškhadov è stato eletto con un mandato quadriennale in un'elezione tenuta sotto monitoraggio internazionale nel [[1997]], quando i separatisti rappresentavano una forza maggioritaria. Tuttavia una grave crisi economica, le continue azioni terroristiche di '''Shamil Basayev''' e la perdurante presenza di "signori della guerra" che sostituivano anche completamente l'autorità governativa ridimensionarono fortemente la figura del Comandante Maškhadov.
Il [[29 agosto]] [[2004]] si è tenuta una nuova elezione presidenziale. Stando alla commissione elettorale cecena, '''Alu Alkhanov''', ex ministro dell'interno, ha ricevuto il 74% dei consensi. L'affluenza alle urne è stata dell'85,2%. Alcuni osservatori, quali il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e la Federazione Internazionale dei Diritti Umani di Helsinki, nonché i partiti di opposizione hanno contestato l'elezione citando, tra le altre cause, anche la mancata accettazione della candidatura del principale oppositore '''Malik Saidullayev''' dovuta a vizi di forma. <br>
 
Anche la conduzione dell'elezione è stata contestata, senza tuttavia l'apertura di contestazioni formali. Le elezioni sono state sorvegliate nel loro svolgimento dalla [[Comunità di Stati Indipendenti]] e dalla [[Lega Araba]]. Gli osservatori occidentali, benché invitati, non hanno partecipato all'osservazione. <br>
Nel [[1999]], Basayev decideva di allargare lo spettro del conflitto al vicino [[Daghestan]]. A nulla sono serviti i tentativi di Maškhadov di ridurlo a più miti consigli. Nel 2001, Maškhadov promulgava un decreto che ne prorogava la carica per un altro anno. Non gli è stato tuttavia possibile partecipare elle elezioni presidenziali del [[2003]], dato che i partiti separatisti furono posti fuori legge e che su di lui pendesse l'accusa di far parte di forze separatiste.
 
Maškhadov fu costretto a ritirarsi sulle montagne, mentre il [[5 ottobre]] [[2003]] '''Akhmad Kadyrov''', uno dei primi leader della guerra separatista - visto oggi dai separatisti come un traditore - è stato eletto Presidente della Repubblica con l'83% dei consensi. L'[[OSCE]] ha tuttavia segnalato brogli elettorali e atti di intimidazione da parte dei soldati russi, nonché l'esclusione delle liste separatiste dalla contesa elettorale. A capo del Consiglio di Sicurezza ceceno è salito '''Rudnik Dudaev''', mentre '''Anatolij Popov''' è diventato Primo Ministro.
 
Lo scorso [[9 maggio]] [[2004]], Kadyrov è stato ucciso in uno stadio di Groznyj con una [[mina (ordigno)|mina]] posta nella tribuna d'onore fatta esplodere durante una parata a commemorazione della [[seconda guerra mondiale]]. '''Sergej Abramov''' ne ha assunto le funzioni ''ad interim'' dopo l'attentato.
 
Il [[29 agosto]] [[2004]] si è tenuta una nuova elezione presidenziale. Stando alla commissione elettorale cecena, '''Alu Alkhanov''', ex ministro dell'interno, ha ricevuto il 74% dei consensi. L'affluenza alle urne è stata dell'85,2%. Alcuni osservatori, quali il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e la Federazione Internazionale dei Diritti Umani di Helsinki, nonché i partiti di opposizione hanno contestato l'elezione citando, tra le altre cause, anche la mancata accettazione della candidatura del principale oppositore '''Malik Saidullayev''' dovuta a vizi di forma.
 
Anche la conduzione dell'elezione è stata contestata, senza tuttavia l'apertura di contestazioni formali. Le elezioni sono state sorvegliate nel loro svolgimento dalla [[Comunità di Stati Indipendenti]] e dalla [[Lega Araba]]. Gli osservatori occidentali, benché invitati, non hanno partecipato all'osservazione.
 
Dopo la morte di Maškhadov (avvenuta il [[9 marzo]] [[2005]]), il nuovo capo dei separatisti è '''Abdul Kalim Sadulayev''', esponente di quella "nuova guardia" stanca dei silenzi dell'Occidente e che non ha esistato nel Settembre del 2005 a destituire i vecchi ministri del defunto Maškhadov, sostituendoli con personaggi più estremisti come Shamil Basyaev (autore del sequestro del Teatro Dubrovka del 2002 e del massacro di Beslan del 2004).
 
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==Economia==
=== Nel 2003 ===
Durante gli anni della guerra l'economia cecena è collassata. Il [[prodotto interno lordo]], se fosse attendibilmente misurabile, risulterebbe essere una frazione di ciò che era prima delle guerre. I problemi dell'economia cecena hanno anche impatto sull'economia federale russa - molti crimini finanziari negli [[anni 1990|anni '90]] sono stati commessi da (o con la copertura di) organizazioni finanziarie cecene. La Cecenia è all'interno della [[Federazione Russa]] la regione in cui si registrano i maggiori movimenti di capitali da [[dollaro USA|dollari]] a [[rublo|rubli]]. Consistente è il giro di dollari USA falsi. I separatisti hanno previsto l'introduzione di una valuta locale, il '''[[Nahar]]''', ma l'esercito federale russo finora l'ha impedita. <br>
Tra gli effetti della guerra rientra la distruzione di circa l'80% del potenziale economico della Cecenia. L'unico settore industriale che è stato finora ricostruito è l'industria [[petrolio|petrolifera]]. Nel [[2003]] la produzione locale è stata stimata in circa 1,5 tonnellate (circa 30.000 [[barile (unità di misura)|barili]] al giorno) contro la produzione massima degli [[anni 1980|anni '80]] di circa 4 milioni di tonnellate. La produzione del [[2003]] rappresenta circa lo 0,6% della produzione totale russa. <br>
 
Il tasso di disoccupazione è al 76%. Nonostante qualche miglioramento, baratto ed espedienti sono praticati da gran parte della popolazione. <br>
Tra gli effetti della guerra rientra la distruzione di circa l'80% del potenziale economico della Cecenia. L'unico settore industriale che è stato finora ricostruito è l'industria [[petrolio|petrolifera]]. Nel [[2003]] la produzione locale è stata stimata in circa 1,5 tonnellate (circa 30.000 [[barile (unità di misura)|barili]] al giorno) contro la produzione massima degli [[anni 1980|anni '80]] di circa 4 milioni di tonnellate. La produzione del [[2003]] rappresenta circa lo 0,6% della produzione totale russa.
 
Il tasso di disoccupazione è al 76%. Nonostante qualche miglioramento, baratto ed espedienti sono praticati da gran parte della popolazione.
 
Secondo il governo federale russo, sono stati spesi dal [[2000]] ad oggi oltre 2 miliardi di dollari per la ricostruzione dell'economia cecena. Tuttavia, secondo l'equivalente russo della Corte dei Conti (''Sčotnaja Palata'') non più di 350 milioni di dollari sono stati spesi come pianificato.
 
==Popolazione==
 
La maggior parte dei ceceni è di [[islam|religione musulmana]] [[sunniti|sunnita]]; la regione vi fu convertita tra il [[XVI secolo]] ed il [[XVIII secolo]]. <br>
Alla fine dell'era sovietica i russi rappresentavano il 23% circa della popolazione (269.000 nel 1989), tuttavia la guerra ed i conflitti sociali hanno spinto molti russi a lasciare il paese. Alla fine degli [[anni 1990|anni '90]] ne rimanevano nel paese circa 60.000. <br>
 
Le lingue usate nella repubblica sono la [[lingua cecena]] e la [[lingua russa]]. La lingua cecena appartiene alla famiglia lingustica '''Vaynakh''', o del Caucaso centro-settentrionale, che include anche le lingue inguscia e batsb. Alcuni ricercatori collocano questa famiglia linguistica in una super-famiglia ibero-caucasica. <br>
Alla fine dell'era sovietica i russi rappresentavano il 23% circa della popolazione (269.000 nel 1989), tuttavia la guerra ed i conflitti sociali hanno spinto molti russi a lasciare il paese. Alla fine degli [[anni 1990|anni '90]] ne rimanevano nel paese circa 60.000.
 
Le lingue usate nella repubblica sono la [[lingua cecena]] e la [[lingua russa]]. La lingua cecena appartiene alla famiglia lingustica '''Vaynakh''', o del Caucaso centro-settentrionale, che include anche le lingue inguscia e batsb. Alcuni ricercatori collocano questa famiglia linguistica in una super-famiglia ibero-caucasica.
 
La Cecenia ha una tra le popolazioni più giovani della Federazione Russa, la cui popolazione sta generalmente invecchiando. Nei primi anni '90 era una tra le poche regioni la cui popolazione cresceva in modo naturale.