G65.2+5.7: differenze tra le versioni

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==Osservazione==
[[File:G65.2 +5.7 map.png|260px|thumb|left|Mappa di G65.2+5.7.]]
G65.2+5.7 si presenta come una serie di debolissimi filamenti nebulosi, visibili nella parte meridionale del Cigno al confine con la [[Volpetta (costellazione)|Volpetta]]; giace in un tratto di [[Via Lattea]] particolarmente brillante e ricco di campi stellari. Il filamento maggiore è quello meridionale: esso è catalogato con la sigla Sh2-91 ed è visibile fra le stelle {{STL|Phi|Cyg}} e {{STL|9|Cyg}}, poco a nord della famosa [[Binaria visuale|doppia ottica]] [[Albireo]]; la sua lunghezza è di quasi 2°, ma la sua osservazione è resa difficoltosa, anche tramite l'utilizzo di filtri. Gli altri filamenti si estendono a nord e sono di dimensioni inferiori. L'intero oggetto può essere fotografato attraverso uno strumento a grande campo e con l'ausilio di filtri.
 
Essendo un oggetto situato nell'[[emisfero celeste]] settentrionale, la sua osservazione è facilitata dalle regioni dell'[[emisfero boreale]]; la sua [[declinazione (astronomia)|declinazione]] non fortemente boreale consente comunque di poter osservare l'oggetto da quasi tutte le aree popolate della [[Terra]].<ref>Una declinazione di 31°N equivale ad una distanza angolare dal polo nord celeste di 59°; il che equivale a dire che a nord del 59°N l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a sud del 59°S l'oggetto non sorge mai.</ref> Il periodo migliore per la sua osservazione è compreso fra i mesi di giugno e dicembre.
 
==Caratteristiche==
Si tratta di un esteso resto di supernova dalla bassissima [[luminosità superficiale]], posto alla distanza di circa 800&nbsp;[[parsec]] (2600 [[anni luce]]), sul bordo interno del [[Braccio di Orione]] a una distanza di poco superiore alla [[nube molecolare gigante]] che forma la cosiddetta "[[Fenditura del Cigno]]"; il centro del resto si trova a circa 80&nbsp;parsec in direzione nord rispetto al [[piano galattico]]. Secondo gli studi effettuati sulla velocità di espansione della [[superbolla]] generatasi dall'esplosione, la [[stella]] progenitrice sarebbe esplosa circa 300.000 anni fa;<ref name="Xiao2009"/> altri studi che prendono in considerazione le osservazioni condotte ai [[raggi X]] dal [[satellite artificiale|satellite]] [[ROSAT]] hanno indicato un'età molto inferiore, pari a circa 28.000 anni.<ref name="Schaudel2002">{{cita pubblicazione|autore=Schaudel, D.; Becker, W.; Lu, F.; Aschenbach, B.|titolo=X-ray study of the galactic SNR G65.3+5.7|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2002cosp...34E2563S|rivista=34th COSPAR Scientific Assembly, The Second World Space Congress, held 10-19 October, 2002 in Houston, TX, USA.|accesso=[[26 giugno]] [[2010]]}}</ref>
 
La [[pulsar]] che costituisce il resto del nucleo della stella non è stata ancora individuata con certezza. Nel [[1996]] è stata individuata in direzione di G65.2+5.7 la [[pulsar millisecondo]] PSR&nbsp;J1931+30; studi sulla sua [[Diffusione ottica|dispersione]] hanno però escluso un legame fisico fra la pulsar e il resto di supernova, dal momento che per la prima è stata derivata una distanza di circa 3000&nbsp;parsec, ossia quattro volte superiore a quella di G65.2+5.7.<ref name="Camilo1996">{{cita pubblicazione|autore=Camilo, F.; Nice, D. J.; Shrauner, J. A.; Taylor, J. H.|titolo=Princeton-Arecibo Declination-Strip Survey for Millisecond Pulsars. I.|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1996ApJ...469..819C|rivista=Astrophysical Journal|volume=469|pagine=819|anno=1996|mese=ottobre|doi=10.1086/177829|accesso=[[26 giugno]] [[2010]]}}</ref>