Impero coloniale: differenze tra le versioni

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Un '''impero coloniale''' è una struttura geopolitica, non necessariamente monarchica ma nella stragrande maggioranza dei casi fu così, distinguibile dalle altre poiché tesa ad ampliare la propria influenza statale su regioni e province che non le competono secondo il principio dello [[Stato nazionale]], secondo il quale una nazione può comprendere solo i territori abitati da popolazioni appartenenti alla sua etnia.
 
Il principio di impero coloniale è probabilmente una reminescenza del concetto di ''impero universale'', radicato nelle memorie dell'[[Impero romano]], e che trovò la sua ultima tentata manifestazione con [[Carlo V]] e, parzialmente, con [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]].
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Quando però nel 1783, dopo una lunga guerra, gli [[Stati Uniti d'America]] ottennero l'indipendenza, fu chiaro che era sorta una nuova grande potenza. Lentamente, nel corso dell'Ottocento, questo paese vastissimo e dalle infinite potenzialità diede filo da torcere agli Stati europei, i quali, per controbilanciare l'espansione economica dell'America, diedero inizio alla [[spartizione dell'Africa]].
 
Questo fu un processo relativamente veloce (dal 1830, con la presa francese dell'[[Algeria]], al 1936, con la conquista italiana dell'[[Etiopia]]), ma che cambiò il mondo per sempre. Si può dire che l'acmeapogeo di tale periodo fu a cavallo fra i due secoli, quando gli stati europei (di gran lunga predominanti [[InghilterraRegno Unito]] e [[Francia]], ma anche [[Belgio]], [[Italia]], [[Spagna]] e [[Germania]]) instaurarono vasti domini coloniali che distrussero ogni sorta di indipendenza del continente. Fu un periodo che per la sua durezza fu ampiamente contestato da molti intellettuali.
 
==1941-1962: la [[decolonizzazione]]==
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====Pro====
 
AlcuneMolte persone oggi sostengono che il colonialismo abbia portato sviluppo, civiltà e progresso in tutti i popoli sottomessi. Questo è in parte vero, poiché, se prendiamo in esame le terre maghrebine del morente [[Impero Ottomano]], solo nel cinquantennio seguente alle occupazioni anglofranco-francesibritanniche nella zona, l'alfabetizzazione vi raddoppiò, come anche la popolazione urbana e la ricchezza media. Anche se rimane comunque sviluppo confinato nell'alveo di quello non sostenibile. <ref>Albert Hourani, ''Storia dei popoli arabi'', Mondadori 1992</ref>
 
====Contro====
 
Una maggiorealtra fettaparte dell'opinione pubblica sostiene però che il colonialismo sia stato ''in primis'' un fenomeno oscuro, malvagio e prevalentemente da dimenticare, sostenendo l'inutilità delle durezze coloniali e la dannosa abolizione delle identità culturali locali.
 
Nonostante tutto, ilIl dibattito è ancora aperto.oggi oggetto di discussione
 
==Note==