Elizabeth Short: differenze tra le versioni
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'''Elizabeth Ann Short''' ([[Hyde Park]] <nowiki>[</nowiki>[[Massachusetts]], [[USA]]], [[29
==Biografia==
Elizabeth Short nasce a [[Hyde Park]] ([[Massachusetts]]), ma si trasferisce in tenera età a [[Medford]] assieme a sua madre Phoebe Mae e alle sue quattro sorelle, dopo che suo padre Cleo abbandona la famiglia ([[
Sofferente di [[asma]], Elizabeth (per gli amici Betty, anche se lei preferiva essere chiamata Beth) passava l'[[estate]] con la famiglia a [[Medford]] e l'[[inverno]] in [[Florida]] per curarsi. Abbandona gli studi presto per andare a lavorare come cameriera. All'età di 19 anni, decide di lasciare la madre e di andare a vivere con il padre in
Va poi a vivere a [[Santa Barbara]], dove il [[23
Gordon - che otterrà molti e prestigiosi riconoscimenti durante la [[Seconda Guerra Mondiale|guerra]] - successivamente costretto in un ospedale militare in [[India]], scrive ad Elizabeth chiedendole di sposarlo. La giovane accetta ma non sarà in grado di convolare a nozze,
Betty lascia così la [[Florida]] e torna in [[California]] nel [[
Nell'[[
Il delitto resta tuttora irrisolto. Molte sono state le ipotesi e le speculazioni fatte, anche sul conto della vittima. Nonostante corresse voce che fosse una [[prostituta|ragazza-squillo]] (possibilità avallata dal suo atteggiamento all'apparenza ambiguo), ulteriori indagini hanno fatto decadere le voci in merito.
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Le indagini sul "delitto della Dalia Nera" della Polizia di [[Los Angeles]] sono state fra le più vaste nella storia del Dipartimento ed hanno coinvolto centinaia di agenti ed ispettori, perfino di altri dipartimenti. I sospettati sono stati centinaia e migliaia le persone interrogate. Fortissima è stata l'attenzione dell'[[opinione pubblica]] sul caso, la cui complessità è stata ampliata dalla curiosità dei [[giornale|giornali]], dovuta alla natura del delitto.
Dell'[[omicidio]] sono state accusate (o si sono auto-accusate) almeno 60 persone, in larga parte [[uomo|uomini]], anche se ci furono anche alcune [[donna|donne]]. Dai documenti ufficiali degli investigatori della Polizia di
==I sospettati principali==
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===Walter Alonzo Bayley===
'''Walter Bayley''', [[chirurgo]] di [[Los Angeles]], ha vissuto in una delle case vicine a quella in cui è stata ritrovata Elizabeth Short fino all'[[
Dopo la sua morte, la vedova di Bayley dichiara che l'[[amante]] del marito era a conoscenza di un "terribile segreto" che lo riguardava, accusando l'amante stessa di essere "''la principale beneficiaria della sua morte''". Bayley non è mai stato ufficialmente iscritto nel registro degli indagati - al contrario di molti suoi colleghi e di alcuni loro assistenti. In una testimonianza segreta, il detective Harry Hansen (fra i primi ad occuparsi del caso) ipotizza ([[1949]]) che il [[killer]] della Short fosse "un [[chirurgo]] molto esperto".
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===George Hodel===
'''George Hodel''', [[fisico]] specializzato in salute pubblica, è posto per la prima volta sotto osservazione dalla Polizia di [[Los Angeles]] nell'[[
Nel rapporto finale dell'accusa al Grand Jury di [[Los Angeles]], consegnato allo stesso il [[20
{{quote|Il dottor George Hodel ''[...]'' al momento dell'[[omicidio]] aveva una [[clinica]] sulla East 1st Street, vicino Alameda. Lillian Lenorak ''(una delle sue pazienti con problemi mentali, successivamente trasferita in un
('''N.B.''' La traduzione del rapporto non è del tutto letterale, ma ne è stato comunque rispettato il senso. Sono stati rimossi gli indirizzi dei soggetti citati e i nominativi completi delle persone ascoltate
Nel [[2003]], Steve Hodel (figlio del dottor Hodel ed ex-[[detective]] della Sezione Omicidi della Polizia di [[Los Angeles]]) ha pubblicato un [[libro]] in cui afferma che il padre, deceduto nel [[1999]], è il responsabile sia dell'
Dopo aver analizzato le informazioni presentate nel libro di Steve Hodel, il Vice-Procuratore di [[Los Angeles]] Stephen Kay (che è stato anche [[pubblico ministero]] nel processo alla "[[Charles Manson|famiglia Manson]]") dichiara il caso "chiuso". Molti hanno però notato che Kay - ritiratosi in pensione subito dopo - abbia formulato il suo giudizio considerando le affermazioni di Steve Hodel come fatti inconfutabili. Non sono mancati invece i critici che hanno contestato le affermazioni di Hodel. Il [[Detective]] Brian Carr, attualmente responsabile del caso, ha affermato in una intervista televisiva che il responso di Kay lo ha lasciato "''confuso''" ed ha anzi aggiunto che se avesse portato un impianto accusatorio debole come quello di Steve Hodel al [[pubblico ministero]], questi "''mi avrebbe riso in faccia e mi avrebbe cacciato fuori dal suo ufficio''".
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'''Norman Chandler''', [[editore]] del [[Los Angeles Times]], è stato accusato di essere il mandante dell'[[omicidio]] dallo scrittore [[Donald Wolfe]] nel suo ''The Mob, the Mogul, and the Murder That Transfixed Los Angeles''. Ipotizzando un complicato scenario, Wolfe sostiene che Chandler abbia messo incinta la Short quando questa lavorava come [[prostituta|squillo]] per "Madame" Brenda Allen, che gestiva un noto [[bordello]] di [[Hollywood]].
Per evitare lo scandalo, Chandler si sarebbe rivolto ad un [[gangster]] locale, Bugsy Siegel,
===George Knowlton===
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Nel [[1995]], scrive assieme a [[Michael Newton]] (al cui attivo figurano varie inchieste su crimini e criminali) il libro "''Mio padre è l'assassino della Dalia Nera''", in cui appunto afferma che è stato suo padre George ad uccidere la giovane Elizabeth Short. La Knowlton sostiene nel suo libro che il padre e la Short hanno avuto una relazione. Addirittura afferma la Short sarebbe stata ospite a casa sua (per lei sarebbe stata ricavata una improvvisata stanzetta nel [[garage]] della casa, dove successivamente avrebbe sofferto un [[aborto]]) e che sarebbe stata costretta a seguire il padre durante le operazioni di occultamento del [[cadavere]].
Pare inoltre che un ex-collaboratore dello [[sceriffo]] di [[Los Angeles]] abbia informato la Knowlton riguardo le indagini condotte proprio sul padre. La stessa fonte sembra le abbia inoltre confidato che anche Edward Davis - futuro capo della polizia di
Janice Knowlton diventerà in seguito molto conosciuta nei vari ''[[newsgroup|newsgroups]]'' di [[Internet]] che parlano del delitto della "Dalia Nera". Le sue accuse riguardano e si collegano infatti a molti dei personaggi che ruotano intorno alla vicenda.
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Come ulteriore prova, la Pacios cita anche gli spettacoli di [[magia]] che Welles ha tenuto durante la [[Seconda Guerra Mondiale]] per divertire i soldati al fronte. L'autrice definisce il particolare taglio effettuato a metà del corpo come la "firma" del [[killer]], l'ossessione di chi l'ha perpetrata.
Welles richiede il [[passaporto]] il [[24
Attualmente, Mary Pacios gestisce un [[sito web]] contenenti un gran numero di informazioni e di documentazioni ufficiali sul caso della "Dalia Nera". Solo una piccola sezione del [[sito web|sito]] è tuttavia dedicata al possibile coinvolgimento di Orson Welles.
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===Jack Anderson Wilson===
'''Jack Anderson Wilson''' (anche conosciuto come '''Arnold Smith''') era un ladruncolo alcolizzato intervistato dallo scrittore [[John Gilmore]] per il suo libro "''Severed''". Dopo la morte, [[John Gilmore|Gilmore]] fa il nome di Wilson come probabile assassino, a causa della presunta conoscenza della Short. Il [[17
In "''Severed''", l'autore sostiene che il [[detective]] John St. John, incaricato al tempo del caso, era quasi arrivato ad incastrare Wilson. In realtà, il [[detective]] stesso ha rilasciato al ''[[Los Angeles Herald-Examiner]]'' una dichiarazione, in cui affermava di essere impegnato nella risoluzione di altri delitti e che avrebbe preso in considerazione le ipotesi di [[John Gilmore|Gilmore]] quando avrebbe avuto "''un po' di tempo''". Successivamente, una volta resi pubblici il rapporto dell'[[FBI]] e della [[Procura]] distrettuale di [[Los Angeles]], le affermazioni contenute nel libro di [[John Gilmore]] che accusavano Wilson dell'[[omicidio]] della "Dalia Nera" si sono rivelate decisamente infondate.
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==Un nesso con altri omicidi?==
[[John Gilmore|Gilmore]], sempre nel suo "''Severed''", accusa il defunto Jack Wilson anche dell'[[omicidio]] di un'altra [[donna]], '''Georgette Bauerdorf'''. Il [[libro]] - così come molti altri testi su esso basati - ipotizza erroneamente che la Short e la Bauerdorf si conoscessero,
Alcuni autori di [[romanzo|romanzi]] criminali hanno speculato sui possibili collegamenti fra il delitto Short e i delitti del '''[[serial killer]] di [[Cleveland]]''', che operò fra il [[1934]] e il [[1938]]. I primi responsabili del caso hanno effettivamente esaminato l'ipotesi, ma senza risultati (va detto che la stessa ipotesi è stata fatta per altri delitti commessi sia prima che dopo il delitto della "Dalia Nera").
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Nel [[1977]], il delitto ispira il [[romanzo]] "''True confessions''" di [[John Gregory Dunne]]. Nel [[1981]] ne viene tratto l'omonimo [[film]] (titolo italiano: "''[[L'assoluzione]]''") con [[Robert Duvall]] e [[Robert De Niro]], che lo stesso anno è premiato alla [[Biennale di Venezia]].
Nel [[1987]], il famoso autore [[noir]] [[James Ellroy]] pubblica il suo
Nel [[1988]], un episodio della serie televisiva ''[[Hunter]]'' mostra i [[detective
Nel [[1998]], la [[Take 2 Interactive]] pubblica il [[videogioco]] ''Black Dahlia'', che lega i responsabili dell'
Nel [[2000]], la [[cantante]] ed [[attore|attrice]] [[Lisa Marr]] menziona la "Dalia Nera" nel suo pezzo ''In California'', tratto dall'album "[[4 AM]]".
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