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Nell'area tattica della I Regione militare (comprendente le province settentrionali del Vietnam del Sud immediatamente a meridione della cosiddetta Zona Smilitarizzata sul 17° parallelo) le cospicue e crescenti forze dei Marines schierate in questa zona erano state impegnate durante la prima metà del [[1966]] soprattutto in compiti di protezione e di rastrellamento nelle province costiere.
In realtà, fin dall'inizio dell'impegno diretto delle forze americane in Vietnam, si era evidenziato un contrasto di fondo tra le modalità operative e i progetti tattici favoriti dagli ufficiali del Corpo dei Marines (generali [[Lewis Walt]] - alla guida della ''III Marine Amphibious Force'' schierata nella I Regione militare - [[Wallace Greene]] - comandante in capo del Corpo - e [[Victor Krulak]] - prestigioso comandante delle forze dei Marines nel [[Oceano Pacifico|Pacifico]]) e le aggressive indicazioni tattiche provenienti dal generale [[William Westmoreland|Westmoreland]] e dagli ufficiali del [[Military Assistance Command, Vietnam|MACV]]<ref>N.Sheehan,, ''Vietnam. Una sporca bugia'', pp. 484-488.</ref>.
[[File:Victor Krulak.jpg|thumb|left|130px|Il [[tenente generale]] [[Victor Krulak]], comandante in capo dei [[Corpo dei Marines|Marines]] nel teatro del [[Oceano Pacifico|Pacifico]] e tra i principali critici delle tattiche adottate dal [[generale d'armata|generale]] [[William Westmoreland|Westmoreland]] in Vietnam.]]
Scarsamente interessati a complessi progetti di pacificazione, gli ufficiali dell'[[United States Army|Esercito americano]] premevano per un impiego più offensivo delle forze dei Marines presenti sul campo, allo scopo di concentrarsi sulla ricerca e l'annientamento delle forze [[vietcong]] e soprattutto delle pericolose unità regolari nordvietnamite di cui era stata individuata la minacciosa presenza nella zona smilitarizzata<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', p. 492.</ref>. Il Corpo dei Marines, in realtà, non era affatto favorevole ad un approccio puramente militare basato sulla ricerca di grandi battaglie convenzionali; al contrario, sulla base anche delle precedenti esperienze operative in altre aree belliche, avrebbe voluto favorire i piani di pacificazione e i meno ambiziosi impegni tattici decentrati sul territorio secondo il cosiddetto "Programma di azione combinato" (CAP - ''Combined Action Program'') che prevedeva anche uno stretto coordinamento e una partecipazione diretta dei reparti dell'esercito sudvietnamita alle operazioni di controllo nei singoli villaggi<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', pp. 485-488; AA.VV., ''NAM-cronaca della guerra in Vietnam'', p. 12.</ref> .
La situazione sul campo fece presto svanire questi opportuni piani dei Marines, del resto duramente respinti da Westmoreland e dai suoi ufficiali. Nell'estate [[1966]], il servizio informazioni americano, ''rumours'' provenienti da fonti di informazioni e i rilevamenti effettuati dai fotoricognitori diedero notizia della avvenuta individuazione di una intera divisione nordvietnamita (la 324B) già a sud della Zona Smilitarizzata<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', p. 491.</ref>. La grande unità aveva attraversato il fiume [[Ben Hai]], entrando nella provincia di [[Provincia di Quang Tri|Quang Tri]] e minacciando pericolosamente tutte le postazioni sudvietnamite e dei Marines organizzate nell'aspro territorio collinare a sud del 17° parallelo. A questo punto compito fondamentale dei Marines divenne naturalmente la difesa della regione e di questi caposaldi e l'agganciamento e la distruzione della divisione nordvietnamita, a scapito dei progetti di pacificazione secondo il progetto ''CAP''; a questo scopo la 3ª Divisione Marines si portò più a nord per affrontare direttamente il nemico, mentre la [[1ª Divisione Marines (USA)|1ª Divisione Marines ]] rimase di presidio più a sud e nella regione costiera<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', p. 491; AA.VV., ''NAM-cronaca della guerra in Vietnam'', p. 117.</ref>.
Riguardo le reali intenzioni della dirigenza politico-militare nordvietnamita, in mancanza di documentazione completa e attendibile, sembra tuttavia che Hanoi avesse in effetti ben compreso l'utilità di attirare le forze dei Marines in prossimità della Zona Smilitarizzare allo scopo di logorarle e di infliggere continue perdite, intralciando ogni sforzo di pacificazione e fiaccando il morale del nemico, come temuto e ripetutamente sottolineato dai più avveduti ufficiali del Corpo. A ''posteriori'' (nel [[settembre]] [[1967]]), lo stesso generale [[Vo Nguyen Giap|Giap]]<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', p. 493 e p. 538.</ref> in persona confermò in un documento divulgato pubblicamente gli scopi effettivi della continua infiltrazione di truppe regolari a sud del 17° parallelo e diede un positivo apprezzamento dei risultati raggiunti con il progressivo logoramento morale e materiale dei Marines schierati nella I Regione militare (affermazioni peraltro prontamente smentite dal generale Westmoreland<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', p. 538.</ref>).
== Battaglie nella Zona Smilitarizzata ==
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