Monte delle Formiche: differenze tra le versioni

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Il curioso nome di questo monte è legato a un fenomeno che annualmente si verifica su di esso; intorno all'[[8 settembre]], il giorno della festa della Madonna cui è dedicato un santuario presso la cima della montagna, sciami di formiche alate (''Myrmica scabrinodis'') raggiungono la vetta e quivi muoiono. L'evento, di cui si ha testimonianza fin da tempi antichissimi, giacché nel Quattrocento la chiesa era denominata ''Santa Maria Formicarum'', ha assunto col tempo una valenza quasi miracolosa, una sorta di omaggio della natura alla Madonna.
 
Nel Santuario, sotto l'immagine della Vergine, è riprodotto un distico latino che recita "centatim volitant formicae ad Virginis aram quo que illam voliant vistmae tatque cadunt" (ansiose volano le formiche all'altare della Vergine, pur sapendo che ai suoi piedi moriranno).
L'[[8 settembre]] è tradizione che gli insetti vengano benedetti e donati ai fedeli (la credenza popolare vuole che curino alcuni malanni).
 
Nelle vicinanze è ancora visibile la grotta dove visse un eremita di nome Barberius nel XVI secolo (anche se recentemente compromessa da una frana).
 
Alla base del Monte delle Formiche, nei pressi del torrente omonimo, si trova il Castello di Zena. L'edificio è di origini medioevali, ma la sua architettura ha elementi compositi del XIV e XVII secolo.
 
[[Categoria: Montagne della provincia di Bologna|Formiche]]