Giuseppe Garibaldi: differenze tra le versioni

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Anche se [[Francesco II delle Due Sicilie|Francesco II]] aveva perso le speranze di recuperare [[Napoli]], Garibaldi non disponeva delle forze necessarie a condurre l'assedio delle fortezze in cui l'esercito sconfitto si era ritirato ([[Capua]] e, soprattutto, [[Assedio di Gaeta|Gaeta]]). Fu quindi risolutivo l'arrivo dell'esercito del [[Regno di Sardegna]], guidato da [[Manfredo Fanti]] e da [[Enrico Cialdini]].
 
Garibaldi incontrò Vittorio Emanuele II il [[26 ottobre]] [[1860]], A [[Teano]] Ponte S. Nicola e gli consegnò la sovranità sul [[Regno delle Due Sicilie]]. Garibaldi accompagnò poi il re a Napoli il [[7 novembre]] e, il giorno seguente, si ritirò nell'isola di [[Caprera]], rifiutando di accettare qualsiasi ricompensa per i suoi servigi. Tale atteggiamento basta da solo a confermare come egli non avesse mai immaginato di formare una repubblica garibaldina in Sicilia o a Napoli, bensì restare fedele al motto che aveva fatto proprio all'inizio del [[1859]]: ''Italia e Vittorio Emanuele''.
 
===La mancata liberazione di Roma===