Il [[4 agosto]] [[1879]], come professore titolare, riprese l'attività didattica alla Scuola di guerra, fino al luglio [[1880]]. Intanto, nel novembre del [[1881]], diveniva [[segretario]] dell'[[ufficio]] del [[capo di Stato Maggiore]], carica che ricoprì sino al giugno del [[1887]]. Il [[19 luglio]] [[1883]] era promosso tenente colonnello, poi il [[6 giugno]] 1887 passava a un comando operativo, nel 3°º Reggimento con gli assegni di [[colonnello]], grado a cui fu promosso l'[[8 aprile]] [[1888]]. Il 30 marzo [[1890]], infine, con lo stesso [[Grado (militare)|grado]], fu addetto al comando del Corpo di Stato Maggiore. Usciva nel [[1891]] a [[Roma]] il suo studio su "''La battaglia dell'Assietta''": la sua origine risaliva ad una conferenza commemorativa, affidatagli quando ancora insegnava alla Scuola di guerra, in occasione di un'escursione degli allievi ai luoghi della [[battaglia]]. Premessa una esposizione dell'organizzazione dell'esercito piemontese,Dabormida ne esaminava la situazione specifica nel [[1747]], poco prima cioè della battaglia. Dopo un esame delle condizioni politiche e militari che spinsero i Piemontesi a partecipare alla guerra di successione austriaca, alleati agli [[Asburgo]] contro i Franco-spagnoli, descriveva i movimenti di questi ultimi verso il [[Monginevro]] e le difficoltà di difesa dei Piemontesi. Esse erano aumentate anche dalla diffidenza nutrita dagli austriaci verso i loro alleati e dagli scarsi rinforzi da essi inviati al piccolo esercito sabaudo. Inoltre la sommossa popolare di [[Genova]] del 1747, che aveva costretto gli austriaci ad abbandonare la città perdendo un importante punto strategico, aveva reso ancor più vulnerabile la posizione di [[Carlo Emanuele III]]. Questi, infatti, si vide costretto a difendersi anche dalla parte della costa ligure, oltre che da quella delle Alpi. Il tono encomiastico nei confronti di Carlo Emanuele III e dell'esercito piemontese non sminuisce la serietà e lo spirito critico dell'opera. Promosso [[generale di divisione]] il [[4 luglio]] 1895, da bormida passò al comando della [[Brigata Cagliari]] ed il [[12 gennaio]] [[1896]] parti alla testa di una [[brigata]] di fanteria per l'[[Africa]], dove era in corso una campagna militare contro le truppe del [[Negus]] [[Menelik II]] per la conquista dell'[[Abissinia]].